A cura della Redazione

Scempio a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli

Nel bosco di Quisisana, le Fontane del Re sono state vandalizzate e trasformate in "deposito" della legna per il tradizionale falò dell’Immacolata, una "tradizione" che nella città stabiese è particolarmente sentita anche se con risvolti, spesso, dannosi in cosiderazione dei rischi che gli incendi possono provocare e dell'accatastamento del legname spesso lasciato abbandonato in strada. Non ultimo, anche il loro utilizzo per "mandare messaggi" a pentiti di camorra, come accaduto alcuni anni fa o, in generale, per manifestare la prevaricazione criminale in una determinata zona.

In questo periodo pre natalizio, solitamente si susseguono quasi quotidianamente i sequetsri di tonnellate di legna ad opera delle forze dell'ordine

La denuncia è stata fatta da un cittadino che si è rivolto al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.

«In questi giorni mi sono recato dai carabinieri forestali per denunciare quello che sta accadendo a Castellammare, in particolare in località Quisisana in zona Fontane del Re - ha scritto il cittadino -. Le Fontane del Re sono un complesso sistema di fontane monumentali di epoca borbonica, fanno parte del parco reale della Reggia di Quisisana. Purtroppo versano in un cronico abbandono decennale. Come spesso accade in questi periodi, orde di barbari stanno tagliando decine di alberi per la ricorrenza della festa dell’Immacolata con gli storici falò. Il legno preso dagli alberi è stato messo nelle vasche delle fontane. Hanno distrutto anche la vasca principale, l’unica cosa che era ancora integra del complesso di fontane».

«Abbiamo segnalato la questione alla Soprintendenza chiedendo di porre rimedio e di trovare una soluzione per riportare il sistema di fontane all’antico splendore - ha spiegato Borrelli, interessatosi del problema -. Vederle ridotte in tale stato è un colpo al cuore, è un'offesa al patrimonio storico del nostro territorio. Da anni denunciamo e ci battiamo per fermare i falò della delinquenza, tradizioni trasfigurate dalla mentalità criminale in manifestazioni di superiorità dei clan e che fungono per i giovani delle realtà difficili da scuola della camorra. Sono fenomeni che vanno fermati con rieducazione e tolleranza zero».