A cura della Redazione
“Sulla questione dell’eventuale realizzazione di un impianto di depurazione per il trattamento delle acque reflue pericolose e nocive da installare in località Villa inglese, ancora una volta ho ritenuto opportuno rappresentare alle massime autorità dello Stato che questa Amministrazione, nel condividere pienamente le preoccupazioni e le istanze dei torresi, chiede la massima vigilanza sia sulle procedure in atto che per la tutela dell’ambiente, del territorio e soprattutto della salvaguardia della salute del cittadino”. Così Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco. “Una struttura che, fin dal mio primo consiglio comunale – prosegue -, ho sempre poi contrastato nelle sedi istituzionali competenti a salvaguardia di una città con ben oltre 90mila abitanti che assolutamente rifiuta un depuratore ad altissimo impatto ecologico-ambientale. Solo brevemente ricordo che la questione nasce nella passata amministrazione e che grazie alla fermezza e determinazione dell’attuale gestione comunale i lavori sono stati bloccati. Anzi, mi piace riferire che ho avuto sempre la vicinanza dei consiglieri, degli assessori comunali e l’attenzione forte ed indispensabile di tantissimi cittadini, associazioni ambientali, sociali e culturali, nonché degli organi di stampa, che sovente, come anche recentemente, hanno posto in evidenza e divulgato la problematica”. “Ricordo che Torre del Greco – spiega Borriello - rientra nell’area rossa a rischio Vesuvio, che nello specifico la zona interessata è considerata ad alto interesse paesaggistico, che l’eventuale realizzazione del suddetto impianto andrebbe ad incidere negativamente sia sull’assetto urbanistico sia su quello ambientale-sanitario dell’intera città e che arrecherebbe seri danni all’economia locale. Per queste motivazioni, ho nuovamente sollecitato alle istituzioni interessate la massima vigilanza, al fine di scongiurare la costruzione dell’impianto. Preoccupazioni che in passato ho sempre sottoposto, finanche al Presidente della Repubblica. Attualmente esplicitamente ho richiesto al Ministro dell’Interno, al Ministro dell’Ambiente e Tutela del Territorio, al Ministro della Salute, al Presidente della Regione Campania, all’Assessore regionale all’Ambiente, al Procuratore capo del Tribunale di Napoli, al Procuratore capo del Tribunale di Torre Annunziata, al Prefetto di Napoli, al Comandante dei Carabinieri NOE di Napoli, al Soprintendente dei Beni Architettonici e Paesaggistici di Napoli, all’ASL, NAPOLI 3, all’ARPAC di Napoli e al Dirigente del Settore Ecologia Ambiente della Giunta regionale della Campania, di seguire le procedure in atto relative alla realizzazione dell’impianto destinato al trattamento dei reflui pericolosi, contenenti elementi e solventi organici tossici e nocivi”. “Del resto è più che noto – conclude il primo cittadino - che l’area interessata merita ben altre destinazioni e una più adeguata valorizzazione, per molteplici ed oggettive considerazioni di ordine ambientale, turistico, sociale ed economico. Pertanto, il prossimo passo da percorrere è sempre quello di tenere altissimo il livello di controllo da parte di tutti. Sono fermamente certo che non mancherà”.