A cura della Redazione
Pubblichiamo di seguito la nota dei Giovani Democratici di Torre del Greco sulla possibile accoglienza di cinquanta rifugiati politici a Villa Green, in via Montedoro Noi Giovani Democratici di Torre del Greco consideriamo incresciose le manifestazioni di odio e xenofobia che stanno dilagando tra i nostri concittadini dopo aver appreso che la nostra città si presterà ad ospitare dei rifugiati politici. Invitiamo inoltre a verificare fonti delle notizie e ad informarsi sul significato dei termini che si utilizzano, in quanto - premesso che ogni forma di razzismo e intolleranza vada necessariamente condannata - ci sono differenze sostanziali tra un centro di accoglienza per rifugiati politici e un centro di accoglienza per immigrati, poiché spesso i due termini vengono usati in maniera impropria. I procedimenti per la realizzazione di centri di questo tipo vengono seguiti sempre e puntualmente dal Ministero degli interni e dalla Prefettura, per quanto sia effettivamente insolito che la nostra amministrazione fosse all´oscuro dell´iniziativa. Come sempre, il gruppo giovanile sarà a disposizione della città, ci impegneremo a seguire la vicenda e a divulgare informazioni sulla vicenda. Vogliamo a questo proposito ricordare (lasciando in allegato il link di un articolo de l´internazionale di cui riportiamo la definizione: http://archivio.internazionale.it/news/da-sapere/2013/06/20/che-differenza-ce-tra-profughi-e-rifugiati) cosa si intende per rifugiato: «La condizione di rifugiato è definita dalla convenzione di Ginevra del 1951, un trattato delle Nazioni Unite firmato da 147 paesi. Nell’articolo 1 della convenzione si legge che il rifugiato è una persona che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale paese”. Dal punto di vista giuridico-amministrativo è una persona cui è riconosciuto lo status di rifugiato perché se tornasse nel proprio paese d’origine potrebbe essere vittima di persecuzioni. Per persecuzioni s’intendono azioni che, per la loro natura o per la frequenza, sono una violazione grave dei diritti umani fondamentali, e sono commesse per motivi di razza, religione, nazionalità, opinione politica o appartenenza a un determinato gruppo sociale. L’Italia ha ripreso la definizione della convenzione nella legge numero 722 del 1954» In un periodo storico come questo, in cui le problematiche vissute dai più´ della popolazione possono alimentare odio e diffidenza bisogna far attenzione a non perdere di vista gli ideali di uguaglianza, libertà, solidarietà: da sempre baluardi dell´Italia tutta, e in particolare noi popoli del Sud. I cittadini di Torre del Greco non sono stati abbandonati, e accogliere degli stranieri non è motivo di preoccupazione o causa di pericolo: Il pericolo più grande che viviamo è quello di trasformarci in nuovi persecutori per le persone che dovremmo prepararci ad accogliere, facendole sentire parte di una comunità. Solo così i nostri ospiti potranno capire cosa veramente significa essere UMANI, cosa significa essere cittadini italiani e quello che è lo spirito di ospitalità di Torre del Greco. GIOVANI DEMOCRATICI TORRE DEL GRECO