Due arresti per la classica "truffa dello specchietto". Nel febbraio scorso, lungo via Benedetto Cozzolino, tra Torre del Greco e Ercolano, i due, Maurizio Picardi e Mario Barone, entrambi 35enni e di Casalnuovo (NA), già noti alle forze dell'ordine, avevano urtato la fiancata di un’auto su cui viaggiava una coppia di anziani, usando un oggetto avvolto in una sciarpa a mo’ di “fionda”. Poi avevano iniziato a lampeggiare e a suonare alle vittime per indurle ad accostare. Quindi, nel parcheggio di un supermercato, avevano inscenato il danneggiamento della loro vettura.
Tra giri di parole e stime del danno (inesistente) e approfittando dell’ingenuità dei due anziani, i due erano riusciti a farsi consegnare a titolo di risarcimento tutto quello che il conducente aveva nel portafogli. La truffa sembrava riuscita, ma la scena era stata notata da un Carabiniere che stava andando a lavoro il quale non li aveva persi di vista e nel frattempo aveva chiesto i rinforzi.
Dopo pochi minuti i colleghi dell’Aliquota Radiomobile di Torre del Greco avevano intercettato i due mentre si allontanavano in direzione di San Sebastiano al Vesuvio, e avevano intimato loro l’alt, ma i malviventi avevano speronato l’auto dell'Arma rischiando di investire due militari, riuscendo poi a fuggire.
Si erano messi di nuovo sulla Benedetto Cozzolino, trafficatissima ad ora di pranzo, passando tra le auto incolonnate, tamponandone una su cui viaggiava un nonno con il nipotino e facendo saltare decine di specchietti laterali. Erano riusciti a far perdere le loro tracce, ma i militari avevano comunque in mano dei dati che hanno permesso di identificarli. Barone, tra l’altro, era già stato arrestato ad agosto per una ”truffa dello specchietto” commessa a Torre del Greco ed è stato riconosciuto dagli stessi Carabinieri dell’aliquota radiomobile.
I due complici sono stati dunque arrestati in esecuzione di una misura cautelare emessa dal G.I.P. di Napoli: dovranno rispondere di resistenza a un pubblico ufficiale, violenza privata, danneggiamento e truffa e in attesa del processo sono stati sottoposti all’obbligo di dimora a Casalnuovo con divieto di allontanamento dal domicilio nelle ore notturne e all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
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