«Possibile che, per colpa di un sindaco voltagabbana, Torre del Greco sia costretta a essere etichettata come una città razzista?». Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli riferendosi al primo cittadino Ciro Borriello. «I torresi - prosegue l'esponente del partito ecologista - come tutti i cittadini della Campania sono naturalmente aperti al confronto e all’integrazione che sono nel loro DNA di abitanti di una città di mare e, per gli interessi del sindaco, che ha deciso di seguire Salvini con la speranza di strappare un improbabile seggio in Parlamento, ora finisce sui giornali come esempio di città razzista e diventa anche la location di una manifestazione di Casa Pound».
Borrelli prosegue dicendo che «i torresi dovrebbero far capire al sindaco che le sue scelte politiche non possono e non devono coinvolgere tutta la città. Ora che sta con Salvini, Borriello si oppone agli immigrati, ma siamo certi che se il Pd gli offrisse un seggio in Parlamento sarebbe pronto a cambiare immediatamente parere perché, a nostro avviso, la sua storia politica, fatta di continui passaggi da un partito all’altro, dimostra che il suo principale interesse non è il bene della collettività che amministra, ma la sua carriera politica».
La polemica è scoppiata a causa del possibile arrivo a Torre del Greco di 300 migranti, per i quali il sindaco Borriello ha detto di non poter garantire un'accoglienza adeguata. «E' giusto accogliere chi scappa dalla guerra, chi fugge da morte e distruzione. Diverso è favorire un programma di immigrazione clandestina, per giunta con i soldi di tutti gli italiani», aveva detto Borriello replicando a sua volta alle critiche mossegli dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. E intanto, con un post su Facebook, la Chiesa del Buon Consiglio a Leopardi dice la sua sulla questione. «In merito alle false notizie fatte circolare, anche in rete, negli ultimi giorni, circa un progetto di accoglienza dei migranti nei locali dell'ex Orfanotrofio del Santuario, si comunica che, in tal senso, non esiste alcun progetto. I locali in questione non sono in grado di essere usati per accogliere persone per i molti problemi strutturali. Il Santuario è impegnato a vivere lo spirito evangelico di accoglienza attraverso la piccola mensa per i fratelli in difficoltà e sta lavorando per riuscire a creare servizi di assistenza medica e pulizia per i fratelli bisognosi. Ci stupiamo di apprendere di altri progetti di cui non sappiamo assolutamente nulla».
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