A cura della Redazione

La Corte d'Appello di Roma ha pronunciato la sentenza per il crac Deiulemar, nell'ambito del processo penale che vede coinvolte le tre famiglie di armatori di Torre del Greco. Circa 800 milioni di euro, i risparmi affidati alla Compania di navigazione da 13mila famiglie, sono andati in fumo, aprendo una crisi sociale ed economica che sta avendo tuttora forti ripercussioni nella città corallina.

La Corte ha ridotto le pene inflitte durante il processo di primo grado. I fratelli Angelo e Pasquale Della Gatta sono stati condannati a 11 anni e 8 mesi di reclusione; Giuseppe Lembo a 13 anni; 5 anni e 4 mesi per Micaela Della Gatta e Giovanna Iuliano. Maria Luigia Lembo ha patteggiato la condanna a 3 anni e 10 mesi. In primo grado, le condanne andavano da un massimo di 17 anni e due mesi ad un minimo di 8 anni.

La ridefinizione al ribasso delle condanne è stata motivata dal fatto che per alcune tipologie di imputazioni è stata disposta la non procedibilità.

«Malgrado la conferma dei reati del primo grado, riconosciuta la distrazione ma non l’associazione a delinquere - ha scritto su Facebook l'avvocato Giusepe Colapietro, uno dei professionisti che assiste i risparmiatori truffati -. Certamente fa rabbia la diminuzione delle pene, ma evidentemente il venir meno di qualche reato ha abbassato gli anni inflitti. Quasi certamente ci sarà Cassazione e vedremo di mettere un punto a questa storia, almeno nel penale. Poi forse le porte della galera si apriranno, non so per quanti anni, ma si apriranno».

«Il M5S sottolinea una profonda vergogna per un Governo ed un Parlamento, prima di centrodestra ed ora di centrosinistra, che non ha mai voluto fare luce su questo scandalo miliardario - sottolinea il deputato grillino Luigi Gallo -. Questo Parlamento vuole proteggere i colletti bianchi, i potenti che hanno escogitato questo sistema di truffa insieme agli armatori. Abbiamo un solo spazio dove poter ancora incidere - conclude il parlamentare M5S - ed è la commissione d'inchiesta sulle banche, istituita qualche mese fa».

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