A cura della Redazione

Il comune di Torre del Greco recentemente ha indetto, attraverso avviso pubblico, una manifestazione di interesse, volta all’acquisizione di una struttura da destinare alla realizzazione di un teatro, di un polo artistico culturale.

Ad oggi non è dato sapere quali esiti ha avuto l’iniziativa. Ricordo che l’avviso era privo di un requisito tassativo: la scadenza per la presentazione delle relative istanze.

La volontà di avere un spazio pubblico ha coinvolto non pochi politici, di cui diversi di questi si sono adoperati a indicare inadeguate e improponibili strutture. Eppure, tale spazio a Torre già c’è! Solo che nessuno lo vede, oppure non sanno che nei pressi della Villa comunale, nel centro della città, c’è una struttura multifunzionale nata appositamente come Centro Servizi Culturali. Sta là da oltre 50 anni, anche se oggi, offesa da atti vandalici, versa in condizioni vergognose, inaccettabili, circondata da rifiuti ed erbacce.

L’edificio, da tempo abbandonato, potrebbe ritornare ad ospitare messinscene al chiuso o all’aperto, attività che vanno dalla danza alla pittura, dalla letteratura alla musica. Ed invece, l’articolata struttura, di proprietà della Regione Campania, resta inutilizzata per queste finalità. In questa sede si sono svolte significative rassegne teatrali, cinematografiche, mostre ed eventi artistici. Lo spazio ha perfino ospitato la biblioteca comunale e una preziosa emeroteca, poi donata dalla Regione alla Tucci di Napoli.

Fino ai primi anni Settanta è stato un punto di incontro vivo, frequentato da artisti, attori, intellettuali e da tanti giovani. Poi l’incredibile declino. Un grave abbandono che permise ad un simpatico clochard, in compagnia di una gran bella muta di cani, di occuparlo per lungo tempo.

Davanti ad un simile scenario, nel 1976 con il mio Gruppo Sperimentazione Teatrale ABC, insieme all’amico Gennaro Vitiello, la Libera Scena Ensemble ed altri tentammo di porre all’attenzione della Regione lo stabile, dimostrando quale strategica valenza culturale potesse avere quella struttura, attraverso la realizzazione di spettacoli, cineforum e la fruizione di laboratori multimediali. Eppure, nonostante il consenso di pubblico ed il plauso della stampa, la Regione non mostrò allora, né mai successivamente, alcun interesse per una valorizzazione di quell’edificio.

Nel tempo, L’Ente di via Santa Lucia, in modo del tutto estemporaneo, ha affidato l’immobile ad istituzioni e associazioni che nulla avevano a che fare con la sua originaria destinazione, ovvero quella di un centro culturale. Attualmente, nonostante tutto, ancora confido nel buon senso degli autorevolissimi politici torresi ai vertici della Regione (e non solo) che possano congiuntamente, attraverso un accordo proficuo tra le pubbliche amministrazioni, recuperare quel tempo perduto e ridare finalmente vita ad un teatro, ad uno spazio polifunzionale per l’arte, la musica e lo spettacolo a favore della crescita culturale, sociale e civile di una città, come quella di Torre del Greco sempre più in affanno, che rischia di raggiungere un punto di non ritorno.

Ma si sa, la Cultura non ha mai avuto fortuna nelle priorità della politica. Ed allora, se i nostri politici continueranno a rimanere sordi, quel Centro resterà in eterno come emblema della vergogna.