A cura della Redazione

Arrestato dieci giorni fa nei Paesi Bassi, è stato estradato ieri pomeriggio il narcotrafficante dei clan di camorra torresi, latitante ormai da tre anni. Francesco De Simone, 62enne, detto «Quaglia quaglia», pregiudicato di Torre Annunziata, è atterrato nel primo pomeriggio di ieri in Italia. Ad attenderlo, all'aeroporto di Fiumicino, c'erano anche i carabinieri del Nucleo Investigativo Carabinieri di Torre Annunziata che, guidati dal maggiore Antonio Bagarolo, erano riusciti a stanare il capo dei narcotrafficanti, arrestandolo ad Amsterdam grazie anche al supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia Divisione S.I.Re.N.E. (Supplementary Information Request at the National Entry) che ha coordinato il lavoro della Polizia olandese per localizzarlo, a conclusione di indagini condotte proprio dai carabinieri, coordinati dalla pm Fulco.

De Simone, latitante dal 2015 e condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti ad oltre 7 anni di reclusione, ha sempre ricoperto il ruolo di “broker della droga” per i sodalizi criminali di Torre Annunziata, fungendo da tramite per quei carichi che proprio dall'Olanda raggiungevano i porti italiani. All'arrivo a Fiumicino scortato dagli agenti dello SCIP - Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia -, sono state espletate le formalità dell'arresto sul territorio nazionale presso l'Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea, ed immediatamente è stato portato in carcere, a disposizione dell'autorità giudiziaria partenopea.

Condannato in via definitiva nel maxi processo “Alta marea”, deve scontare un residuo di pena di 5 anni. Si era rifugiato in Olanda da almeno tre anni ma, grazie a documenti falsi, riusciva a spostarsi molto spesso tra la Spagna e l'Italia, dove tornava molto raramente per evitare di essere catturato. Molto attento e molto ricco, viveva in un appartamento nella periferia di Amsterdam, insieme alla sua compagna rumena di 29 anni. Secondo gli investigatori c'era ancora lui dietro alcune partite di cocaina arrivate all'ombra del Vesuvio negli ultimi mesi. L'Antimafia lo ritiene uno degli esperti nelle “puntate”, cioè la raccolta dei soldi dai clan di camorra per l'acquisto della droga. Era il referente sia del clan Gionta che dei Gallo-Cavalieri.

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