A cura della Redazione

"Furbetti del cartellino" all'Agenzia delle Entrate di Caserta. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale casertano hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura, a carico di sette persone, dipendenti del Reparto Ufficio Servizi di Pubblicità Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate di Caserta (articolazione della ex Agenzia del Territorio).

Nei loro confronti è stata applicata la misura dell'obbligo di presentarsi alla Polizia Giudiziaria, per tre volte a settimana. I reati contestati vanno dalla truffa aggravata continuata in concorso alla falsa attestazione della presenza in servizio attraverso l'impiego di modalità fraudolente.

Sarebbero sedici i dipendenti pubblici "infedeli", sette dei quali raggiunti dalla misura cautelare. I militari dell'Arma, anche attraverso le riprese effettuate da telecamere poste nei pressi delle macchinette marcatempo, hanno ducumentato «un radicato malcostuime di assenteismo - scrive la Procura -. Gli indagtati si sarebbero allontanati indebitamente e ingiustificatamente dal posto di lavoro durante l'orario di servizio, omettendo di far risultare, mediante timbratura della scheda magnetica nell'apposito orologio segnatempo, il periodo di assenza. In particolare, è stato accertato che, in concorso tra loro, provvedevano ad operare la timbratura della scheda magnetica per conto del dipendente assente sia per l'orario d'ingresso, sia per quello d'uscita».

Le indagini sono state avviate a seguito dell'esposto presentato dall'Agenzia dell'Entrate Direzione Centrale Audit e Sicurezza-Settore Compliance Entrate di Roma, con cui venivano riportate alcune segnalazioni, pervenute attraverso i canali whistleblowing, in merito a condotte irregolari tenute dal responsabile e da molti colleghi del Servizio di Pubblicità Immobiliare di Santa Maria Capua Vetere. La denuncia determinava l'avvio di diversi filoni investigativi, uno dei quali ha già consentito di acclarare condotte corruttive, oggetto di contestazione attraverso l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare a carico di altre dodici persone tra funzionari, dipendenti e liberi professionisti del settore, eseguita dagli stessi carabinieri lo scorso 18 luglio 2017.

Dall'attività è emersa l'esistenza di un vero e proprio sistema di scambi reciproci dei badge personali, con gruppi di dipendenti che vicendevolmente si scambiavano il cartellino elettronico per favorire i colleghi assenti.

Gli indagati, senza alcun timore, sia quando arrivavano in ritardo sia quando si allontanavano arbitrariamente dalla sede di lavoro, utilizzavano l'uscita principale, senza preoccuparsi minimamente di poter essere notati dalla responsabile dell'ufficio, né tantomeno dall'addetto al servizio di portierato, allocato proprio nel locale che conduce all'uscita principale dove peraltro è montato l'apparecchio marcatempo.

L'addetto al servizio di portierato in alcune circostanze si sarebbe reso addirittura loro complice, prestandosi ad obliterare il badge che gli impiegati di turno gli avevano precedentemente lasciato. 

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