A cura della Redazione

Una perizia fonica scagiona uno degli arrestati nel blitz contro il nuovo clan di camorra del rione Penniniello. Dopo sei mesi, il tribunale del Riesame di Napoli accoglie l'appello e scarcera uno dei presunti affiliati al “Quarto Sistema”, il clan di camorra di Torre Annunziata che ruota attorno alle famiglie “Sauriell – Scarpa” del rione Penniniello.

È tornato in libertà Vincenzo Anzalone, 56 anni di Torre Annunziata. Assistito dall'avvocato Ciro Ottobre, Anzalone aveva sempre sostenuto che quella registrata nelle intercettazioni non fosse la sua voce. Una perizia fonica richiesta dal suo legale ha permesso al 56enne di dimostrare la sua estraneità a quelle contestazioni. Non era lui quello intercettato, dunque i giudici hanno disposto la sua scarcerazione immediata, in accoglimento dell'appello al Riesame presentato dall'avvocato Ottobre.

A fine settembre scattò il blitz congiunto di polizia e carabinieri che portò all'arresto di una dozzina di persone, mentre altri tre sono stati catturati da latitanti prima di Natale. Secondo la ricostruzione dell'Antimafia, il “Quarto Sistema” aveva dichiarato guerra ai clan storicamente egemoni a Torre Annunziata, Clan Gionta e Gallo-Cavalieri.

Le indagini hanno avuto inizio a febbraio dello scorso anno, a seguito di alcuni episodi di esplosione di colpi d’arma da fuoco in Torre Annunziata e Boscoreale verso le porte delle abitazione di alcuni pregiudicati ed in piazza Giovanni XXIII a Torre Annunziata. Due stese non denunciate, che celava lo scontro in atto tra un gruppo di giovanissimi legati al clan Gionta ed esponenti del cosidetto gruppo del Penniniello, composto da pregiudicati tutti residenti nel quartiere di palazzine tra via Plinio e via Settetermini.

Il 24 marzo, poi, fu gambizzato il pregiudicato Alfonso Scoppetta, cugino di Domenico Balzano “'o sauriell”, leader del “Quarto Sistema”, tuttora in carcere come gli altri“boss” Salvatore Carpentieri “Tore Viola” e Pasquale Cherillo, arrestati da latitanti.