A cura della Redazione

Ancora altre due udienze, la sentenza del processo del crollo di Rampa Nunziante slitta al 12 maggio.

Oggi, mercoledì 14 aprile, la lunga udienza è stata divisa in due parti dal giudice Francesco Todisco. Prima ha terminato la sua discussione difensiva l'avvocato Luciano Bonzani in difesa del fratello architetto Massimiliano. "Gerardo Velotto non fa mai riferimento a Bonzani come direttore dei lavori prima della sua testimonianza. E poi l'architetto Bonzani non accetta incarichi non ufficiali". Inoltre, l'avvocato Bonzani ha sottolineato come la stessa Procura di Torre Annunziata, con il pm Federico Nesso, ha chiesto l'archiviazione per la denuncia di Velotto a Bonzani, Lafranco e al notaio Di Liegro: "Emerge chiaramente che l'architetto effettua solo il computo metrico dell'appartamento" .

La seconda parte dell'udienza è stata dedicata alla discussione dell'avvocato Camillo Tufano, uno dei difensori di Velotto, che ha sottolineato come "all'appartamento al secondo piano non è mai stato utilizzato un martello pneumatico. Uno piccolo era stato usato, ma al primo piano. Inoltre, Velotto sostiene du essere stato truffato da Lafranco".

Sulla riunione di condominio del giorno prima del crollo convocata dallo stesso Velotto, l'avvocato Tufano ha aggiunto che "era presente Giacomo Cuccurullo, il tecnico comunale che sarebbe stato contattato dai vigili del fuoco in caso di problemi. Nessuno dei tecnici era preoccupato del rigonfiamento tra il terzo e quarto piano". Infine sui lavori: "I tramezzi rimossi erano stati danneggiati dai furti rame ed erano stati abbattuti su indicazione di Bonzani. Conveniva abbatterli e ricostruirli".