A cura della Redazione

Droga acquistata anche con i soldi del reddito di cittadinanza. È quanto scoperto dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Torre Annunziata nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura oplontina, sulla nuova piazza di spaccio nel rione Provolera. In carcere sono finiti Francesco e Giovanni Esposito, 56 e 31 anni, Aniello Palumbo, 25 anni, Salvatore Langella, 33, Francesco Romito, 47, Rosa Ammendola, 54, e Salvatore Farina, 33. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per L.P., 47enne di Pomigliano d'Arco. 

Intercettati, per non far capire che parlavano di dosi e prezzi con i loro clienti, gli spacciatori facevano spesso riferimento alle distanze in “chilometri” o ai “minuti” necessari per raggiungere un determinato luogo, per indicare il quantitativo dello stupefacente al centro della compravendita.

“Voglio il solito” oppure “20 chilometri” o ancora “50 minuti” per indicare rispettivamente dosi da 20 euro o da 50 euro. Frasi non sfuggite ai carabinieri, che hanno poi riscontrato con i sequestri delle dosi che effettivamente parlavano del costo dei pallini di cocaina. Oltre 500 gli episodi di spaccio di droga, in particolare cocaina e crack, ma anche marijuana. Le dosi venivano preparate, secondo gli inquirenti, dal 31enne Giovanni Esposito, ma gli accordi avvenivano direttamente con il papà Francesco Esposito, unico già detenuto da alcuni mesi, che riusciva a gestire le trattative telefonicamente anche mentre era a Capri.