A cura della Redazione

"Ho puntato la lama alla spalla, ma nella concitazione lui si è girato e l'ho colpito più in basso. Il coltello? Papà mi ha detto di prenderlo dall'auto perché poteva servire". La confessione di Antonio Cirillo, 32enne in carcere perché accusato di aver ammazzato Maurizio Cerrato, lascia poco spazio all'immaginazione.

Una spedizione punitiva in piena regola guidata da Domenico Scaramella, per vendicare il fratello Giorgio Scaramella, che aveva avuto la peggio nella discussione con Maurizio Cerrato. A quel raid parteciparono, come ricostruito dalle indagini condotte dai carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Torre Annunziata e coordinate dalla Procura oplontina, anche Antonio Cirillo e il padre Francesco, 67enne pluripregiudicato che, come scrive il Gip, ha trascorso quasi quarant'anni della sua vita in cella.

Era proprio Francesco Cirillo il quarto uomo, ripreso in un frame (vedi foto), riconosciuto anche dal figlio e da uno dei titolari del parcheggio in cui, il 19 aprile scorso, si è verificato l'efferato omicidio. Lo stesso 67enne ha confermato di essere stato presente ai fatti.