A cura della Redazione

Erano capi e affiliati del “Quarto Sistema” di camorra nato a Torre Annunziata: adesso chiedono lo sconto in appello.

È iniziato il processo di secondo grado per 12 uomini accusati di aver messo su un nuovo clan di camorra a Torre Annunziata per sfidare i Gionta: condannati in primo grado lo scorso giugno a 150 anni di carcere totali. Ieri è stato disposto il rinvio, in attesa della prossima udienza che servirà a capire chi proverà a concordare un piccolo sconto di pena e chi, tra gli imputati, affronterà il processo puntando all'assoluzione. I 12 affiliati al clan Sauriell-Scarpa, il "Quarto Sistema" del rione Penniniello di Torre Annunziata, secondo l'Antimafia era composto da figli e reduci del clan Gallo-Cavalieri, che si erano uniti con il solo scopo di fare la guerra di camorra ai Gionta, sottraendo fette di territorio nel mercato dello spaccio di droga e nell'incasso delle estorsioni, a suon di bombe e agguati falliti.

In primo grado, erano arrivate pesanti condanne per i principali imputati. Pena più pesante per Pasquale Cherillo, condannato a 20 anni di reclusione. Appena un anno in meno, 19, per Domenico Balzano, detto 'o sauriell, ritenuto dall'Antimafia il vero boss, anche insieme a Luca Cherillo, fratello di Pasquale, lui condannato invece a 18 anni. I due Cherillo sono i nipoti di Natale Scarpa, vecchio boss del clan Gallo-Cavalieri, ucciso in un clamoroso agguato di camorra dal clan Gionta nel 2006 per dare il via alla sanguinosa faida di camorra di Torre Annunziata. Condannati a 16 anni ciascuno Pietro Evacuo e Antonio Villani, ritenuti gli uomini operativi del clan, mentre a 13 anni ciascuno Salvatore Carpentieri e Vincenzo Anzalone. Condannato anche il giovane nipote omonimo del defunto boss, Natalino Scarpa, che dovrà scontare 9 anni e 4 mesi di carcere. Vincenzo Somma e Matteo Fraterno sono stati condannati a 8 anni e 8 mesi ciascuno, 8 anni tondi per Salvatore Balzano. Pena di 4 anni per il pusher estraneo al nuovo clan Giuseppe Losco, assistito dall'avvocato Antonio de Martino. Infine, assolti Alessio Pio De Simone e Crescenzo Balzano, per i quali l'Antimafia aveva chiesto la condanna a 12 anni, ma che dall'inizio si erano dichiarati innocenti.

Assistiti dagli avvocati Ciro Ottobre, Antonio de Martino, Giuseppe De Luca, Sergio Cola, Maria Formisano e Raffaella Farricelli, gli imputati affronteranno il processo di secondo grado. Il nuovo clan di camorra era stato fondato dalle famiglie Balzano (detti e sauriell) e Cherillo (nipoti del defunto boss Scarpa). Il blitz congiunto di polizia e carabinieri scattò a settembre 2020, anche se in tre riuscirono inizialmente a sfuggire alla cattura, per essere arrestati da latitanti nelle settimane successive.