A cura della Redazione

La forte scossa di terremoto registrata nel pomeriggio di mercoledì 16 marzo nell'area dei Campi Flegrei, di magnitudo 3.5 e ad una profondità di 2,7 km, ha destato noteoli preoccupazioni nella popolazione delle aree interessate dal sisma, in primis Pozzuoli.

Una simile evento, di questa portata, non si verificava da circa 40 anni. 

“L'attività vulcanica dei Campi Flegrei è costantemente monitorata dalle reti di monitoraggio dell'Osservatorio Vesuviano, in stretto contatto con il Dipartimento della Protezione Civile - dice la direttrice dell'Osservatorio Vesuviano, la dottoressa Francesca Bianco -. I parametri geofisici e geochimici analizzati indicano il perdurare dei trend registrati nei mesi precedenti. Allo stato attuale non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine, fermo restando che una eventuale futura variazione dei parametri monitorati (sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo) può comportare una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità".

Almene 16 le scosse di lieve-moderata intensità verificatesi nella stessa zona, quella della Solfatara. Uno sciame, iniziato alle ore 15.12, nel quale, per l'appunto, si è poi sviluppato anche il terremoto più forte (ore 15.14). L'ultimo evento sismico di rilievo si è avuto alle 21.29, magnitudo 1.1, a 3,1 km di profondità.

Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, questa mattina (17 marzo) ha comunicato ai cittadini di aver avuto notizia dall'Osservatorio Vesuviano della conclusione dello sciame sismico nell'area.