A cura della Redazione

"Indizi gravi ed univoci", restano in carcere i due uomini del clan che, secondo l'Antimafia, stavano organizzando un agguato per uccidere un avvocato di Torre Annunziata.

Luigi Di Napoli, 42 anni, pregiudicato di Boscotrecase affiliato ai Gallo-Limelli-Vangone, era stato fermato dalla Dda di Napoli perché accusato, insieme al 18enne Christian Cirillo, di aver provato ad organizzare l'omicidio dell'avvocato Antonio Iorio.

Ieri, il gip del tribunale di Torre Annunziata non ha convalidato il fermo, ma ha emesso ugualmente un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Di Napoli e Cirillo, trasmettendo gli atti per competenza distrettuale a Napoli.

Secondo l'Antimafia (indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata) i due stavano organizzando un agguato ai danni dell'avvocato oplontino Antonio Iorio. Ricostruite le fasi di organizzazione del raid, con appostamenti sotto casa e nei pressi dello studio legale del professionista, che da due settimane è sotto scorta. A corredo delle pesantissime accuse ci sono video e intercettazioni.

L'agguato era fallito una prima volta per un ritardo dei killer, mentre l'intervento dei carabinieri che hanno messo sotto protezione il penalista ha scongiurato il peggio. Il movente, hanno ricostruito gli inquirenti, è la presunta maggiore attenzione di Iorio nella difesa degli affiliati della Gallo a discapito dei Di Napoli.