A cura della Redazione

Marco Bevilacqua, il 37enne fermato dai carabinieri per tentato omicidio plurimo dopo i colpi esplosi contro un gruppo di giovani a Qualiano (Napoli) davanti al bar Nirvana Spritz, nel 2006, a 20 anni, fu arrestato per l'omicidio del suocero, avvenuto il 24 gennaio di quell'anno a Scafati (Salerno) al culmine di una lite.

Nel 2008 la Corte d'Assise d'Appello di Salerno, confermando la condanna di primo grado, stabilì che dovesse scontare 14 anni e 4 mesi di reclusione.

La condanna divenne irrevocabile l'anno dopo. Bevilacqua ha trascorso alcuni anni in carcere ed è poi tornato in libertà.

Nel 2016 è stato nuovamente arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, a Qualiano, al termine di un inseguimento per 10 chilometri dopo essere fuggito a un posto di blocco dei carabinieri.

Sabato notte ha prima sottratto la pistola a una guardia giurata, poi ha utilizzato l'arma per fare fuoco contro un gruppo di giovani in sosta davanti a un bar di Qualiano. Ne ha colpiti quattro, di cui due in modo grave. E' accaduto intorno alla mezzanotte, e dopo poche ore i carabinieri lo hanno fermato.

Si indaga per accertare i motivi del gesto, che secondo una prima ipotesi sarebbe collegato a una lite che Bevilacqua avrebbe avuto nei giorni scorsi con il gruppo di giovani.

“Un soggetto simile, pericoloso, violento, non dovrebbe avere la possibilità di essere a piede libero. Invece lo era, e per la sua follia ha rischiato di ammazzare quattro persone, due delle quali sono ancora in pericolo di vita. Purtroppo il nostro territorio è pieno di gente simile che gira tranquillamente per le nostre strade. Il motivo è semplice, quasi nessuno di questi criminali viene condannato in modo duro e duraturo. Serve il pugno duro, occorrono pene severe. Basta tolleranza, basta comprensione. Non siamo più liberi di uscire in strada, di vivere, siamo ostaggio della criminalità. E non è accettabile”. Lo ha detto il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, commentando quanto accaduto.