Violenza di genere, due arresti dei carabinieri nel Vesuviano. A San Giuseppe Vesuviano, i carabinieri ricevono una chiamata al 112. “Aiuto, ci sta inseguendo”. Una donna di 53 anni è a bordo della sua auto e con lei c’è la propria figlia 35enne.
Entrambe hanno denunciato un uomo. E’ il marito della donna, nonché padre della ragazza. Ha 64 anni e le sta inseguendo con un’altra vettura. Gli attimi sono concitati a via Lavinaio II° Tratto e diventano terrore puro quando l’uomo riesce a raggiungere le sue vittime. Le sperona, le fa accostare e scende dall’auto.
Madre e figlia vengono aggredite ma fortunatamente i carabinieri erano stati contattati e la gazzella interviene giusto in tempo per evitare conseguenze ben più tragiche.
L’uomo viene bloccato e arrestato. Le vittime se la sono cavata e solo la 35enne ha subìto una leggera escoriazione alla mano destra.
Un altro episodio di violenza di genere si è verificato a Sant’Anastasia. Qui i militari della locale Stazione arrestano per maltrattamenti e lesioni personali un 30enne del posto. Al 112 arrivano una segnalazione anonima e una richiesta di aiuto. I carabinieri intervengono nell’appartamento dove vivono madre e 2 figli. La signora ha 55 anni, i secondi 30 e 14 anni. Urla e schiamazzi attirano l’attenzione e ai militari basta poco per comprendere cosa sia avvenuto.
Il più grande, il 30enne, ha aggredito violentemente la donna per denaro. Ha picchiato anche suo fratello che tentava di difendere sua mamma. Violenze già verificatesi in passato e quegli attimi che sembrano ore avevano un simbolo: una doga in legno. I carabinieri appurano che il 30enne quando picchiava le due vittime lo faceva con quella doga e nel momento in cui la prendeva non c’era scampo.
L’arma simbolo della vessazione e del dominio familiare è stata sequestrata mentre l’uomo ora è in carcere in attesa di giudizio. Le due vittime sono state soccorse dal personale del 118 intervenuto sul posto, ora stanno sicuramente meglio.