A cura della Redazione

Chiarire le cause del decesso di Francesco Mazzacane, il 24enne di Torre del Greco morto il 9 novembre scorso nel residence Linate di Novegro dove alloggiava insieme al suo compagno Pietro Caputo, 21 anni, di Torre Annunziata, miracolosamente risvegliatosi dal coma. Il pubblico ministero della Procura di Milano, Luigi Luzi, ha avviato l'inchiesta che attualmente vede indagato un 49enne, il legale rappresentante della struttura, per i reati ipotizzati di omicidio colposo e lesioni personali gravissime colpose. Bisognerà far luce su quanto successo in quella stanza, dove Francesco e Pietro vivevano. Forse rimasti intossicati dal monossido di carbonio sprigionatosi dalla caldaia a causa, ma sarà l'inchiesta ad appurarlo, di un malfunzionamento.

Mercoledì 16 novembre, alle ore 8, presso l'obitorio comunale di Milano, si svolgerà l'autopsia sulla salma del 24enne. Alle operazioni peritali parteciperà anche il medico legale Marco Filippo Scaglione, quale consulente tecnico di parte messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, a cui, attraverso il consulente legale Vincenzo Carotenuto e con la collaborazione dell’avvocato penalista Laura Carla Bastia, del Foro di Milano, si sono affidati per essere assistiti sia i familiari della vittima sia quelli del suo compagno, rimasto a sua volta gravemente intossicato: il ragazzo, come detto, è ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli e si è miracolosamente risvegliato dal coma lunedì.

"Studio3A indicherà un proprio consulente tecnico anche per le altrettanto fondamentali operazioni peritali che molto probabilmente il Sostituto procuratore ordinerà sulla caldaia e l’intero impianto per capire le ragioni del mal funzionamento e della fuga di gas o anidride carbonica che sarebbe stata fatale a Mazzacane", si legge in una nota.

Intanto, emerge che la madre della vittima, all'indomani della tragedia, ha sporto una denuncia-querela presso la Stazione dei carabinieri di Segrate (Mi). Nella circostanza, aveva dichiarato che i due giovani si erano già sentiti male, accusando mancamenti, emicranie e vomito, nei due giorni precedenti, tanto da richiedere l'intervento del 118. "Il 7 novembre - riferisce Studio 3A - Mazzacane era stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale San Raffaele di Milano, visitato e dimesso con la prescrizione di un farmaco; l’8 novembre, entrambi erano stati condotti al Policlinico di San Donato Milanese dove, dopo essere rimasti per alcune ore in osservazione, i sanitari avevano diagnosticato loro un’intossicazione alimentare rimandandoli a casa".

Un volta eseguita l’autopsia, l’autorità giudiziaria darà il nulla posta per la sepoltura e i familiari di Francesco Mazzacane, che oltre alla mamma lascia in un dolore immenso anche un fratello più piccolo a cui era legatissimo, potranno fissare la data dei funerali, che saranno celebrati a Torre del Greco.