A cura della Redazione

Ragazzine violentate a Caivano, parla il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

La vicenda raccapricciante delle due cuginette di 10 e 12 anni che sarebbero state stuprate per mesi al Parco Verde, è ormai all'attenzione della cronaca nazionale, suscitando ondate di sdegno e di "risveglio" nelle coscienze dei politici. La Premier Giorgia Meloni ha annunciato che sarà nella città della provincia di Napoli nei prossimi giorni, accogliendo l'invito di Don Maurizio Patriciello, il parroco anti-camorra che combatte quotidianamente proprio in quel territorio tanto degradato.

De Luca, come sempre, va dritto alla questione, esprimendo in tutta la sua franchezza quale deve essere, per lui, la prima cosa da fare. «E' una tragedia sulla quale, personalmente, sono stato in silenzio per alcuni giorni per non unirmi al coro delle solidarietà pelose che sono diventate insopportabili - ha esordito -. Avremo domani mattina con il Commissario di Governo del Comune (l'Ente è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche, ndr) e i dirigenti scolastici per mettere a punto un ulteriore programma di intervento. La Regione ha fatto da supplenza ad altre Istituzioni che non hanno agito, in primis il Comune e il Governo nazionale. La Regione è l'unica ad aver realizzato interventi nella zona, in particolare al Parco Verde. A Caivano abbiamo finanziato un intervento per oltre 1,2 milioni di euro per quattro istituti scolastici. 900mila euro sono stati destinati al piano sociale di zona per interventi di ascolto alle famiglie. C'è poi il lavoro fatto contro la dispersione scolastica. Dobbiamo fare ancora di più, chiarendo che stiamo facendo un lavoro di supplenza».

Ecco che poi il governatore si espone con forza. «Dobbiamo andare a Caivano a istituire una zona di assedio militare. E' un'espressione forte, me ne rendo conto, ma non ne so trovare un'altra. Lì lo Stato non c'è. Punto, senza tanti fronzoli, nonostante l'impegno delle forze dell'ordine. Per un anno bisogna togliere l'aria che respirano ai delinquenti che spacciano droga a tutte le ore del giorno. Senza affrontare il problema sicurezza, si perde solo tempo. Serve una iniziativa forte sulla sicurezza, è la pre-condizione per andare avanti. E' importante che venga il Premier ma a condizione che ci siano fatti concreti. Poi bisognerà intervenire a 360 gradi, la realtà è complessa. C'è anche un problema culturale, come giustamente ha evidenziato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che riguarda i modelli trasmessi ai giovani. E' stato devastante l'effetto di alcuni programmi tv sui ragazzi (il riferimento è alle fiction sulla camorra, ndr), c'è una esplosione di sessuofilia sui social. Ci sono famiglie intimidite e devastate».

Sul versante delle indagini, intanto, sarebbero due i maggiorenni indagati a piede libero dalla Procura di Napoli Nord. L'inchiesta è sviluppata in concorso con la Procura per i Minorenni. Sarebbero infatti diversi i soggetti non ancora 18enni che avrebbero preso parte agli abusi.