A cura della Redazione

Si celebreranno mercoledì 6 settembre i funerali di Giovanbattista Cutolo, il 24enne musicista dell'Orchestra Scarlatti Young di Napoli ucciso all'alba del 31 agosto scorso in piazza Municipio, all'esterno di un pub, durante una lite per futili motivi. A premere il grilletto della pistola sarebbe stato un 16enne dei quartieri Spagnoli, fermato dalla Squadra Mobile partenopea.

Un omicidio che ha destato le coscienze, spesso sopite, della società civile e che getta ombre sulla città e interrogativi sulla questione sicurezza e soprattutto sul degrado sociale che spesso trasforma i più giovani in "belve".

Le esequie (ore 15) saranno officiate dall'Arcivescovo di Napoli, Monsignor Mimmo Battaglia, alla chiesa del Gesù Nuovo. Per quel giorno, il Comune ha proclamato il lutto cittadino.

La mamma di Giogiò, come era chiamato, Daniela Di Maggio, ha chiesto che la città si mobiliti per dare un segnale di riscatto, appellandosi anche ai calciatori del Napoli affinché partecipino ai funerali.

"Vogliamo che mercoledì Piazza del Gesù sia gremita di persone, di voglia di riscatto, di sete giustizia, di solidarietà e vicinanza alla famiglia Cutolo - dichiarano il deputato Francesco Emilio Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli, che hanno lanciato una campagna radiofonica con la madre del giovane per spingere la città e gli artisti a partecipare in massa alla funzione riempendo la piazza -. Tra i primi ad aderire Luciano Caldore che conosceva la giovane vittima".

"I funerali di Giogiò dovranno essere il momento in cui la città, la sua parte sana, decida finalmente da che parte stare e di prendere coscienza di ciò che sta accadendo - proseguono -. Troppi napoletani, anche se vivono ancora qui, hanno abbandonato la propria terra al suo destino vivendo nell’indifferenza, nella strafottenza e nella paura. Mentre hanno abbassato la testa, i baby-criminali hanno preso il controllo della città e dettano legge con la forza della violenza e della sopraffazione. Siamo arrabbiati per tutto ciò. Siamo arrabbiati perché affinché si risvegliassero le coscienze dal torpore dell’indifferenza e le Istituzioni facessero scattare il campanello d’allarme è stata necessaria la morte violenta di un ragazzo amato da tutti, un giovane talentuoso rappresentante della parte migliore di Napoli. Siamo arrabbiati perché sono anni che lanciamo l’emergenza avvertendo dei pericoli di questa deriva criminale. Se invece di Giogiò fosse stato ucciso un ragazzo anche meno giovane, uno che ancora non avesse trovato la propria strada, la sua vita non avrebbe certo avuto meno valore. Il punto è infatti proprio questo: oggi la vita umana per certa gente vale meno di zero - continuano Borrelli e Simioli - e uccidono per uno scooter parcheggiato male, per una scarpa calpestata, per uno sguardo di troppo, per un commento sui social. Non sono futili motivi, sono motivi completamente inesistenti. Li trovano, li inventano pur di dar prova della loro ‘forza’ e del loro ‘coraggio’. Ci vuole, però, molto più coraggio e forza a scegliere di restare, nonostante tutto, qui a rendere migliore la propria città con l’impegno, il sacrificio, la cultura e la legalità. Quelli che ammazzano sono soltanto dei vigliacchi e soprattutto dei criminali ed ora la giustizia non potrà essere più cieca. Mercoledì Napoli scelga da che parte stare e lo faccia con convinzione e determinazione", concludono Borrelli e Simioli.

(nella foto, il deputato Borrelli con la madre del 24enne e Don Maurizio Patriciello dinanzi al luogo in cui è avvenuto l'omicidio)