A cura della Redazione

In data odierna la Polizia Metropolitana di Napoli, in esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata su delega della Procura della Repubblica oplontina, ha eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di sette persone gravemente indiziate di far parte di un’associazione per delinquere dedita alla cattura e al commercio illegali di fauna selvatica, con base a Poggiomarino. Contestualmente sono state effettuate oltre 40 perquisizioni nelle province di Napoli, Salerno, Caserta e Avellino.

Il capo dell’organizzazione è stato condotto in carcere, un complice agli arresti domiciliari, mentre per altri indagati sono stati disposti obblighi o divieti di dimora. Agli imputati vengono contestati, oltre all’associazione per delinquere, i reati di furto di fauna protetta, ricettazione, maltrattamento di animali e commercio illegale di specie tutelate, per un totale di oltre 80 capi d’imputazione.

Le indagini, condotte con il supporto tecnico della LIPU, hanno portato alla luce un sistema radicato di bracconaggio e traffico di cardellini e altri uccelli canori, catturati con reti e trappole e rivenduti fino a 8.000 euro l’esemplare dopo periodi di addestramento in cattività. Gli investigatori hanno documentato crudeli pratiche inflitte agli animali, come l’accecamento e l’uccisione di esemplari non ritenuti “idonei” al canto.

Durante le perquisizioni sono stati rinvenuti oltre 270 uccelli protetti o esotici, molti in condizioni di grave sofferenza, nonché strumenti per la cattura illegale, tra cui reti, richiami acustici e gabbie-trappola. Circa 40 volatili sono già stati liberati, mentre altri verranno reintrodotti in natura dopo un periodo di osservazione.

L’arrestato principale è stato trasferito nel carcere di Poggioreale, mentre gli altri indagati sono stati sottoposti alle misure cautelari disposte dal GIP.

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