La concessione dell’Albergo Libera Gioventù a Villa Cesarano, bene confiscato a Torre Annunziata in Traversa Andolfi 31, è decaduta dopo la scoperta di abusi edilizi e violazioni dell’accordo con il Comune. L’immobile, un tempo rifugio del boss Cesarano e simbolo del riscatto avrebbe dovuto diventare un presidio di legalità e accoglienza per i giovani.
Le verifiche comunali hanno invece accertato ampliamenti non autorizzati, opere abusive e un utilizzo difforme dalla convenzione: la struttura, anziché ospitare attività sociali, era gestita come ricettività ordinaria e pubblicizzata sui principali portali online. Un sopralluogo del 22 maggio 2025 ha inoltre rilevato nuove costruzioni in area agricola, in violazione del Piano Regolatore e del Piano Paesistico, mentre informazioni della Procura hanno confermato un’utenza lontana dagli scopi sociali dichiarati.
Il concessionario, nonostante diffide e contestazioni, non ha fornito alcuna documentazione valida né ha ripristinato le condizioni previste. Di fronte a un quadro gravemente compromesso, il Comune ha dichiarato la decadenza della concessione, disposto la cessazione immediata delle attività e fissato sessanta giorni per lo sgombero. Il caso evidenzia il rischio che beni confiscati alla criminalità, nati per restituire valore alla comunità, vengano invece traditi nella loro funzione simbolica e civile.
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