A cura della Redazione
L’istituto “Augusto Graziani”, guidato dall’instancabile dirigente scolastico prof. Salvatore de Rosa, nella sua festa annuale ha ricordato il grande scrittore di Torre Annunziata Michele Prisco. L’evento si è sviluppato per un’intera giornata ed ha avuto inizio nella mattinat del 10 giugno scorso, quando è stata scoperta una lapide dedicata a Michele Prisco presso la sua casa natale, al civico 97 di via Parini. Lo scrittore, nell’occasione, è stato ricordato dallo stesso preside Salvatore de Rosa e, con evidente commozione, dal nipote prof. Salvatore Prisco. Le celebrazioni sono poi proseguite in serata allo Sport Club Oplonti, con dibattito e letture di alcuni brani tratti dai libri dello scrittore torrese a cura degli attori Rodolfo Medina e Antonio Annunziata. Una folta platea ha ascoltato con attenzione gli interventi del prof. Salvatore de Rosa, del sindaco Giosuè Starita, dell’assessore Maria Elefante, della scrittrice Pina Lamberti Sorrentino e di Annella Prisco, figlia dell´indimenticato Michele presente con la sorella Caterina. Ha coordinato i lavori l’avv. Davide Frega, consigliere alla cultura dello Sport Club Oplonti nonché perfetto cerimoniere e padrone di casa. «Con questa festa dedicata a Michele Prisco - spiega il dirigente Salvatore de Rosa - abbiamo anticipato il progetto della costituzione di una Fondazione culturale. Essa vedrà impegnate inoltre forze culturali e imprenditoriali di Torre Annunziata con le quali già si sono avviati i primi sondaggi propositivi. L’obiettivo è ambizioso: assicurare valorizzazione piena e consapevole della città (musei, scavi), realizzazione di iniziative di alto prestigio per offrire un volto rinnovato di dignità». Quella di quest’anno è la seconda edizione della Festa del Graziani. «E’ un progetto importante del nostro Istituto - sottolinea il preside - che intende ogni anno ripercorrere la storia critica e ridisegnare la geografia spirituale di un figlio di Torre Annunziata e la sua arcana aeternitatis. Nella prima edizione abbiamo celebrato Augusto Graziani. Questo è l’anno di Michele Prisco. Chi fosse Prisco resta una domanda aperta, ma di certo si sentì di essere Prisco e i suoi lavori quasi quidam cantus, il cui alone suggestivo impressiona e rivitalizza con le varie epifanie di immagini». DOMENICO GAGLIARDI