“Il servizio è stato pubblicato ieri sul portale web della Radiotelevisione Svizzera Italiana”.

Con queste parole il giornalista Mario Messina, collaboratore esterno della tv di Comano del Canton Ticino, nel distretto di Lugano, ha comunicato a Vincenzo Marasco e a me la notizia della pubblicazione dell’intervista che ci ha fatto il 9 dicembre scorso.

Messina era venuto a Torre Annunziata per conoscerci come autori, insieme ad Antonio Papa, del libro “Voiello. Una famiglia di Torre Annunziata pioniera ed eccellenza dell’arte bianca italiana”. Ma il vero motivo era innanzitutto un altro. Sapere come avevamo ricostruito l’albero genealogico dei Voiello, smentendo così le origini svizzere di questa famosa famiglia di pastai, che anche sul sito della Barilla (proprietaria del pastificio Voiello) venivano fatte risalire a un certo August Van Vittel. E così l’intervista a me a Torre Annunziata davanti al Supportico Orfanotrofio, dove era venuto ad abitare da Bracigliano Felice Gaudiello, per lavorare nella Real Fabbrica d’Armi e sposarsi con la torrese Santa De Luca. E dove era nato nel 1764 il figlio Teodoro (trascritto erroneamente come Voiello dal parroco).

Poi il giornalista Mario Messina si è trasferito con Vincenzo Marasco nell’archivio storico della chiesa dell’Annunziata, dove Marasco gli ha mostrato tutti gli atti che attestavano le origini braciglianesi- torresi dei Voiello e non svizzere e che il vero nonno di Giovanni Voiello (fondatore del pastificio) non era Van Vittel ma Andrea, il primo” maccaronaro” che aveva dato inizio a questa famiglia di pastai.

Ma ora, per chi è interessato, può seguire l’intervista sul link allegato a questo articolo. Per quanto riguarda noi tre autori possiamo solo dire di essere orgogliosi di aver raccontato in un libro la storia dei Voiello, suscitando persino l’interesse della stessa Barilla, che non solo ha aggiornato il suo sito ripristinando la verità sulle origini dei Voiello ma anche inviando a Napoli i due responsabili del loro archivio storico, Giancarlo Gonizzi e Roberto Pagliari, in occasione della presentazione del libro.