Il primo maggio 1877 fu una giornata storica per Torre Annunziata. In quel giorno di 147 anni fa la nostra città era in festa, perché divenne operativo il Reale Decreto del re Vittorio Emanuele II del 22 febbraio dello stesso anno, cofirmato dal Ministro dell’Interno Giovanni Nicotera (tra i promotori c’erano stati il sindaco Vincenzo Gambardella e il parlamentare del nostro collegio Mauro Morrone).

Ma qual era l’importanza per Torre Annunziata di quel Decreto? Stabiliva l’aggregazione al nostro Comune delle frazioni Oncino e Grazie, appartenenti rispettivamente a Boscotrecase e Boscoreale. E così i confini della nostra città si allargarono fino al vicolo Prota a ovest e alla zona dei mulini Bottaro e Casaventotto ad est.

La popolazione che era stata di poco più di 16 mila abitanti l’anno precedente, aumentò a circa 22 mila qualche anno dopo l’annessione di queste due borgate. Il consiglio comunale decise il 3 marzo 1877 di far coniare una medaglia d’oro per Giovanni Nicotera e di intitolargli il Largo Ferrovia che da allora divenne Piazza Giovanni Nicotera.

Nato nel comune di Sambiase (unito il 4 gennaio 1968 a Lamezia Terme), Nicotera vide la luce il 9 settembre 1828, alle ore 23 (atto 137). I suoi genitori erano Felice e Giuseppa Musolino, avevano entrambi 20 anni, lo dichiararono al Comune e lo battezzarono nella chiesa di San Pancrazio due giorni dopo.

All’età di 15 anni aderì alla società carbonara “I figliuoli della Giovine Italia”, fondata dallo zio materno Benedetto. Partecipò a 20 anni alla rivolta antiborbonica del 1848 e l’anno dopo alla difesa della Repubblica Romana.

Nel 1857organizzò e prese parte con Carlo Pisacane alla fallita spedizione di Sapri, fu ferito, imprigionato e condannato a morte. Poi la pena gli fu commutata in ergastolo nell’isola di Favignana, dove fu liberato tre anni dopo dalle truppe garibaldine.

Eletto deputato nel 1861, fu parlamentare per un trentennio, nominato due volte Ministro dell’Interno nel 1876 e nel 1891.

Morì il 13 giugno 1894 nella sua casa di Vico Equense, e la sua morte fu registrata con l’atto 128. In esso è scritto “Il barone Giuseppe Nicotera è morto alle ore antimeridiane undici e minuti quindici, nella sua abitazione in via Nicotera (già intitolata a lui prima della morte) al numero 11, generale in riserva, residente in Napoli, sezione San Giuseppe, di anni sessantasei, nato a Sambiase, marito di Gaetana Poerio”.