«Voglio esprimere tutto il mio orgoglio di rappresentare in Campania una grande rete di associazioni fantastiche. Tutte piene di amore per il Teatro e per il prossimo. Non c'è una delle nostre compagnie che non unisca la passione per il Teatro alla solidarietà verso persone più bisognose del nostro affetto e del nostro impegno. Ci aspettano ancora tantissime altre serate come quella di ieri, ma ogni volta è sempre una gran bella botta di vita. Viva il Teatro, viva la FITA».
Vincenzo Ascione, presidente regionale della Federazione Italiana Teatro Amatori, parla con emozione all’indomani dell’evento finale, con la cerimonia delle premiazioni, svoltasi ieri sera al Teatro San Francesco di Torre Annunziata, che ha concluso la “Rassegna San Francesco-Premio Monsignor Raffaele Russo”, kermesse del teatro amatoriale promossa dall’Associazione “La Filodrammatica Sanfrancesco” di concerto con il parroco dell’Ave Gratia Plena, don Paolino Franzese.
Serata vissuta da tutti presenti in una sovrapposizione di festa, gioia, tripudio che hanno generato emozioni autentiche attraverso un unico, immenso, straordinario denominatore comune: il Teatro. A condurre la manifestazione è stata Liliana Peluso, cuore pulsante nonché nucleo centrale di tutta la kermesse. Ha avuto la capacità, la potenza, la volontà di creare un cartellone complesso, non facile, con ben 13 spettacoli azionando il motore dell’organizzazione praticamente da sola. Liliana è stata affiancata da una giuria tecnica composta da Giovanni Caso (attore e musicista), Giuseppe Chervino (giornalista), Giovanna Esposito (docente e curatrice di progetti teatrali scolastici), Giuseppe Russo (attore), Adolfo Santoriello (tecnico audio-luci) e Giuseppe Forcella (fotografo).
Ad aggiudicarsi il premio come miglior spettacolo è stata la compagnia di Torre Annunziata “Medea” che ha proposto “Ferdinando”, il testo più celebre del drammaturgo stabiese Annibale Ruccello, per la regia di Bina Balzano. Per il team teatrale oplontino si è trattato di un autentico trionfo perché al trofeo principale si aggiungono altri due riconoscimenti: Leonilde Mellone, migliore attrice non protagonista nel ruolo di Gesualda ed Enrico Castellano, miglior attore non protagonista nel ruolo di Don Catellino.
Alfonso Cirillo ha meritato il premio come miglior attore protagonista interpretando Libero Incoronato nella commedia “Le bugie con le gambe lunghe” di Eduardo De Filippo, regia di Lina Di Maio, lavoro di esordio della compagnia “Teatro Insieme Rovigliano”. A completare la cinquina dei vincitori è Rosalia Di Micco, migliore attrice protagonista nel ruolo di Laura nel testo “La Zuppiera” presentato dalla compagnia “30allora”.
La giuria ha poi riservato una menzione speciale per Marco Fiorani della “Compagnia Piccolo Palcoscenico” di Pomezia per l’eloquio appassionato di un monologo, W.O.P CAMP N.78, racconto a metà strada tra la meticolosità di uno storico e quello di un romanziere.
La serata è stata impreziosita dalle incursioni musicali di Francesca Maresca, ambasciatrice della canzone napoletana nel mondo, la cui ugola ha letteralmente catturato il folto pubblico presente e dalla chitarra e voce di Giovanni Caso, mattatore e trascinatore come sempre. Di rilievo anche il breve atto unico, presentato dai giovanissimi attori della Filodrammatica Sanfrancesco, riduzione e adattamento de "L'Orso" di Anton Cechov guidati dalla regia di Liliana Peluso.
A rappresentare le istituzioni locali è stata presente inizialmente l’assessore alla cultura del comune di Torre Annunziata Carmela Nappo che ha elencato, anche con orgoglio, gli ultimi eventi culturali promossi dalle associazioni che operano sul territorio cittadino. In attesa, magari, di aggiungere a questo corposo novero anche qualche “idea” dell’amministrazione comunale.
Liliana Peluso, infine, ha annunciato l’organizzazione della seconda edizione della “Rassegna San Francesco” il cui premio sarà intitolato ad Antonio Caso.
Di seguito riportiamo le motivazioni che hanno accompagnato i premi.
La sacralità e la struttura complessa di “Ferdinando” di Annibale Ruccello, richiedono un approccio al testo consapevole, attento e profondo per un’opera entrata di prepotenza nella storia del teatro contemporaneo. Ed è proprio questa la tipologia di contatto che è stata accuratamente individuata e utilizzata, con coscienza e rispetto, dalla compagnia Medea. La regista Bina Balzano ha scelto con coraggio di rappresentare la versione integrale, quella più ostica e intrisa di sfumature noir, riuscendo ad ipnotizzare la platea trasmettendo agli spettatori sensazioni ed emozioni straordinarie, unitamente a spunti di riflessione molto intimi e persuasivi. Un lavoro di cifra artistica decisamente elevata.
Premio per il Miglior Spettacolo a “Ferdinando” di Annibale Ruccello della Compagnia “Medea”
Donna Gesualda, personaggio ricco di sfaccettature che funge da badante, infermiera ed amante in un contesto non semplice visto l'epoca in cui si svolge la scena. L'attrice, Leonilde Mellone, ha saputo calibrare ed interpretare in maniera eccellente un personaggio e, nonostante il linguaggio in vernacolo, non ha sbagliato nessuna parola, nessuna virgola, rendendo Gesualda il più naturale possibile. La mimica, il contatto e le movenze, hanno incantato letteralmente il pubblico. Ciò dimostra l'amore verso il teatro e l'innamorarsi del personaggio, studiato nei minimi particolari. Di sicuro, visto le sue doti, potrà affrontare con professionalità ed eleganza qualsiasi palco e personaggio che Le sarà affidato.
Premio per la Migliore Attrice non protagonista a Leonilde Mellone della compagnia “Medea”
Enrico Castellano con il suo talento ha saputo farci dimenticare l’attore stesso per trasportarci sin dalle prime battute in un mondo ambiguo, ipocrita, complesso e profondamente teatrale. Con la sua interpretazione di Don Catellino è stato capace di restituire tutta la decadenza e la tensione morale di quella residenza di campagna ormai al tramonto. Ha incarnato con straordinaria intensità un personaggio sfaccettato combattuto tra servilismo e pulsioni improvvise, tra apparenze e desiderio, con accenti di una perversione così sottile e insinuante da emergere in ogni espressione, in ogni gesto.
Premio per il Migliore Attore non protagonista ad Enrico Castellano della compagnia “Medea”
Nonostante il cast ridotto a soli due attori, Rosalia Di Micco, nei panni di Laura nello spettacolo “La Zuppiera”, ha saputo catturare l'attenzione del pubblico con una performance di grande maestria. Con un'interpretazione intensa e coinvolgente ha tenuto la scena dall'inizio alla fine impersonando con naturalezza il ruolo della moglie in un contesto attuale. Un vero talento che con la sua mimica, la sua impostazione vocale e la capacità di alternare momenti di riflessione a risate spontanee, hanno reso lo spettacolo un vero e proprio viaggio emotivo.
Premio per la Migliore Attrice protagonista a Rosalia Di Micco della compagnia “30Allora”
Tutti gli attori portano, ai rispettivi personaggi, il proprio modo di essere. Ma ci sono interpreti, che nonostante ciò, tengono a rispettare, precisare, valorizzare e non mettere da parte la natura del ruolo stesso. Chi fa questo, come Alfonso Cirillo nel ruolo di Libero Incoronato della commedia “Le bugie con le gambe Lunghe”, merita non solo un riconoscimento ma un grazie. Perché la sua delicatezza, la precisione, la sua umiltà ci ha fatto ricordare che quando si vuole fare bene questo lavoro, il personaggio non bisogna metterlo da parte, occorre amarlo con pregi e difetti.
Premio per il Migliore Attore protagonista ad Alfonso Cirillo della compagnia “Teatro Insieme Rovigliano”
Il racconto condotto a metà strada tra la meticolosità di uno storico e quello di un romanziere ispirato (da una storia vera) fanno del testo W.O.P CAMP N.78, “portato” letteralmente in scena dall’eloquio appassionato e coinvolgente di Marco Fiorani, un monologo che ha saputo catturare l’attenzione dello spettatore, proiettato nelle vicende di una storia d’amore nata durante la Seconda guerra mondiale e sottolineata dal puntuale commento musicale del maestro Emanuele Cerbucci.
Per la valenza dei temi trattati la giuria ha deciso di riservare una menzione speciale a Marco Fiorani della “Compagnia Piccolo Palcoscenico”