A cura della Redazione
«Parlare del porto di Torre Annunziata è diventato ormai come parlare della Nazionale: sono tutti “commissari tecnici”». A dirlo è il coordinatore cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà, Massimo Manna (foto), intervenuto sulla recente approvazione da parte della giunta comunale del Piano Portuale. «Ultimo in ordine di tempo - prosegue Manna - è l’assessore ai Lavori Pubblici della giunta Starita (Francesco Colletto, ndr), che con toni trionfalistici ha annunciato la recente delibera sul Piano portuale, mistificando il contenuto di un atto che non avrà nessun effetto». Manna accusa l´Amministrazione di aver semplicemente rispolverato un atto già approvato in passato, dandogli una «ripulita» e presentato come «epocale». Ma questo «non è un buon servizio alla città», dichiara l´esponente di Sel, che rincara la dose: «Sotto il profilo amministrativo non c’è alcuna competenza sull’area portuale e sotto il profilo più strettamente politico una delibera del genere è solo fumo negli occhi, propaganda, su cui si sono registrati anche dissensi interni alla giunta». Manna si scaglia, senza menzionarlo, anche contro l´ex direttore generale del Comune, e candidato sindaco dell´Alleanza Straordinaria, Enzo Sica. «Sorprende - afferma il coordinatore di Sel -, per altro verso, che chi ha gestito la macchina amministrativa per svariati anni, fornisca oggi, sui giornali, la “ricetta” che avrebbe dovuto contribuire a realizzare quando ne aveva la possibilità. Ma questo è uno dei tanti paradossi della classe dirigente a Torre Annunziata, che sul porto dimostra di non avere una “visione” chiara e realizzabile. Il porto continua ad essere concepito come un’entità astratta - sostiene Manna -. A chiacchiere si prefigurano opportunità di sviluppo legate alla riqualificazione dell’area, ma concretamente non si è mai pensato alla riconnessione non solo con la città, ma con i traffici turistici e commerciali regionali, nazionali e internazionali, sfruttando una posizione geografica assolutamente strategica nel Golfo di Napoli. Senza le infrastrutture necessarie e sostenibili, quale poteva essere la linea ferroviaria Torre Annunziata-Cancello, lasciata smantellare senza dire una parola in merito, o con soluzioni illusorie e improduttive come la “bretella”, che altro non è che l’allargamento di una strada costato svariate migliaia di euro, il porto non ha un futuro. Il futuro del porto è il futuro della città e per questo - conclude Manna - costituirà l’elemento centrale del programma politico di SEL e del Nuovo Centrosinistra».