A cura della Redazione

Le tensioni esplose all’interno del circolo del Partito Democratico di Torre Annunziata, culminate con l’autosospensione di 13 componenti del Direttivo - scelta che di fatto ha paralizzato l’attività dell’organismo - hanno spinto il segretario cittadino Ciro Passeggia a intervenire pubblicamente. Passeggia ha respinto le accuse a lui rivolte, pur ammettendo che nel corso del suo mandato possano essere stati commessi alcuni errori.

Secondo una parte degli osservatori, la decisione di quattro membri del Direttivo appartenenti alla componente di maggioranza, tra cui anche due consiglieri comunali, di aderire all’iniziativa promossa dalla minoranza sarebbe stata dettata dalla volontà di affrancarsi dai vincoli interni al partito, in vista di possibili sviluppi legati a un rimpasto di giunta e alla nomina dell’amministratore unico della società Prima Vera.

Una lettura, questa, respinta dal capogruppo consiliare del PD Fabio Giorgio, anch’egli tra i firmatari della richiesta di autosospensione. In una nota, Giorgio chiarisce che “l’autosospensione di parte del Direttivo non nasce da alcuna logica di spartizione di cariche o ruoli politici, né da accordi sottobanco o contrapposizioni personalistiche. Si tratta esclusivamente di una presa di coscienza politica collettiva, maturata nel tempo, rispetto al venir meno dei presupposti politici e organizzativi per proseguire nell’attuale gestione del circolo”.

Il capogruppo, che ha sottoscritto l’istanza insieme ai consiglieri Luisa Acunzo e Gaetano Ruggiero – mentre non hanno firmato le consigliere Antonella Colletto e Nella Monaco – ribadisce che “la scelta non è stata dettata da ambizioni individuali, ma dalla consapevolezza che il partito, nelle condizioni in cui versava, non fosse più in grado di svolgere pienamente il proprio ruolo politico, né di garantire un confronto interno sereno e costruttivo”.

Giorgio tiene inoltre a precisare che questa valutazione “non mette in discussione la stima personale e politica nei confronti di Ciro Passeggia, né il rispetto per l’impegno da lui profuso”.

“La decisione – conclude – riguarda una fase politica, non la persona, e nasce dalla convinzione che fosse necessario un cambio di passo per il bene del Partito Democratico a Torre Annunziata. L’autosospensione va dunque letta come un atto di responsabilità politica, finalizzato a sollecitare un intervento chiarificatore dei livelli superiori del partito e a creare le condizioni per una ricostruzione unitaria e credibile della comunità democratica cittadina”.

(Nella foto, sa sinistra: Ciro Passeggia Fabio Giorgio)

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