Sempre più marcata la differenza del Partito Democratico di Torre Annunziata con il resto della coalizione di maggioranza.
Il consiglio comunale svoltosi ieri mattina a Palazzo Criscuolo ha visto, infatti, la defezione di tre consiglieri comunali del PD (il capogruppo Giorgio, e le consiglieri Acunzo e Colletto) che non hanno partecipato alla seduta. Regolarmente in aula, invece, gli altri due consiglieri PD (Monaco e Ruggiero), sempre più da “separati in casa”.
Il motivo di tale decisione è da ricercare nella proposta di delibera di giunta, approvata il 7 aprile scorso, posta all’ordine del giorno della seduta consiliare di ieri e riguardante l’«Approvazione del piano di sviluppo per il recupero e riconversione delle aree e degli edifici abbandonati di proprietà comunale come azione complementare al programma di rigenerazione integrata urbana sostenibile (Prius)».
In sostanza il piano comprende la riqualificazione dell’ex scuola Morrone, con l’abbattimento della struttura e la realizzazione della “Cittadella dello Sport e della Salute”, e la riqualificazione dell’ex Cinema Moderno, con la realizzazione della “Casa della Cultura e della Promozione della “Blue Economy”. Uno stanziamento di oltre 18 milioni e 600mila euro, finanziato anche con un prestito di 6,5 milioni di euro a tasso zero con il Credito Sportivo.
L’obiezione mossa dai tre consiglieri PD riguarda la tempistica della convocazione del consiglio comunale, appena 2 giorni prima del suo svolgimento (anziché i 5 previsti dal regolamento), dato il carattere di urgenza della delibera, in quanto, trattandosi di una variazione di bilancio, andava approvata in consiglio comunale entro 60 giorni dalla sua approvazione in giunta (7 aprile 2025), pena l’inefficacia assoluta del provvedimento.
La domanda da porsi è perché ridursi agli ultimi giorni quando ci sarebbe stato tutto il tempo necessario per convocare un consiglio comunale con tutta calma e discutere approfonditamente della questione. Ma qui, forse, entra in gioco anche la burocrazia…
“Le nostre perplessità, dovute al poco tempo a disposizione per approfondire la delibera - afferma il capogruppo PD Fabio Giorgio - erano state condivise anche dai consiglieri di Movimento per la Pace, Più Europa e Progressisti e Democratici, con i quali abbiamo deciso (la riunione in call si è protratta fino a tarda notte, ndr) di proporre il rinvio della proposta di delibera, anche di qualche giorno, ad una successiva seduta consiliare, per avere più tempo a disposizione per approfondire l’argomento. Nel caso, però, che la nostra proposta non fosse stata accolta, ci saremmo astenuti nella votazione. Invece, il giorno dopo, prima della seduta consiliare, il sindaco - venuto a conoscenza probabilmente delle nostre intenzioni - ha convocato le forze politiche di maggioranza e opposizione per chiarire alcuni aspetti della delibera. Da qui la decisione dei consiglieri delle tre forze politiche di votare poi a favore. Noi, invece, abbiamo preferito mantenere un minimo di coerenza e non partecipare alla seduta”.
Le dichiarazioni del capogruppo Giorgio sono state confermate dallo stesso segretario cittadino di Movimento per la Pace, prof. Luigi Izzo, che ha partecipato alla call notturna. “E’ vero, la decisione assunta dalle quattro forze politiche era quella di chiedere un rinvio della discussione sulla proposta di delibera per un maggior approfondimento della questione. Poi non so cosa sia accaduto il giorno dopo per far cambiare idea ai quattro consiglieri”.
Intanto la delibera è stata approvata dai consiglieri di maggioranza presenti in aula (13 compresi il sindaco) più quattro consiglieri della minoranza (Avitabile, De Stefano, Iovane e Monaco) e con l’astensione dei restanti consiglieri di minoranza.
“Ormai è convinzione generale - afferma un esponente politico di maggioranza - che il sindaco può avvalersi di un supporto aggiuntivo alla sua azione amministrativa, potendo contare su quattro “fedelissimi” dell’opposizione, pronti a salire sul carro della maggioranza nel caso di defezione di qualche suo alleato”.
Una considerazione sull’ultimo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale. La consigliera del Pd Nella Monaco, a nome della Commissione Mobilità e Infrastrutture, ha chiesto un rinvio della delibera avente ad oggetto la "Richiesta dismissione della tratta ferroviaria Torre Annunziata, Castellamare di Stabia, Gragnano". Per la consigliera, nell'oggetto delle delibera si era usato impropriamente il termine "dismissione" della tratta, mentre nel corpo della delibera si parlava più propriamente di "riconversione". Il consiglio comunale approvava il rinvio, ma – a parere nostro – sarebbe bastato un emendamento che sostituisse nel titolo della delibera la parola “dismissione” con “riconversione” e procedere all’approvazione dell’atto.