Ha tenuto banco anche nella puntata di ieri sera, giovedì 6 ottobre, la vicenda Marco Bellavia. Nel corso della diretta, Alfonso Signorini ha fatto recapitare ai vipponi una lettera dell’ex conduttore di Bim Bum Bam, con la promessa di rivederlo in tv una volta riacquistata la serenità. 

Ieri Marco ha voluto riordinare un po’ i pensieri. Ha visto la puntata di lunedì, ha visto le vostre reazioni nei confronti del suo dolore e della sua richiesta d’aiuto, che è rimasta inascoltata. All’inizia la rabbia ed un sentimento di rivalsa hanno prevalso dentro di lui, che ha detto di volerci dormire sopra. Il giorno dopo ha riordinato i suoi pensieri e ha voluto scrivervi una lettera a cuore aperto. Ve la leggerà lui con la sua voce. Non vi nascondo che ha faticato non poco, ha sofferto, ci ha anche pianto sopra. Non è una lettera sdolcinata. A volte è anche dura, ma credo che voi ve la aspettiate” ha detto il conduttore del Grande Fratello Vip.

La lettera di Marco Bellavia ai suoi ex coinquilini

Marco Bellavia si è rivolto in particolare proprio al padrone di casa, alle due opinioniste Sonia Bruganelli ed Orietta Berti, a Giulia Salemi e Pamela Prati: “Cari coinquilini, ho guardato, da casa, la puntata e mi faceva una certa impressione osservarsi senza essere poter essere lì con voi. Voi lì tutti agghindati pronti per la serata di gala e io nel letto a leccarmi le ferite di giorni dolorosi che, ancora oggi fatico a dimenticare. Forse eravate già pronti a dimenticare, a voltare pagina, perché in televisione succede spesso così, tutto si consuma in fretta, si cambia registro come niente. Man mano che Alfonso parlava piano piano, i vostri volti sono cambiati. Per la prima volta, sono stati usati termini come ‘branco’, ‘bullismo’. Per la prima volta, si è parlato di indifferenza al dolore. Di incapacità di rispondere ad una richiesta d’aiuto. Il mio dolore, la mia richiesta d’aiuto. Ho capito, anche attraverso il vostro disagio, di essere riuscito in qualcosa di grande, mettere a disposizione di chi ci guardava la mia esperienza di vita, i miei stessi demoni. Volevano mandare un messaggio molto importante. Solo insieme si può affrontare un dolore. Volevo lanciare questo messaggio. Tutti vi siete accorti di ciò che era successo. Un pugno nello stomaco. Tranquilli non giudico nessuno, il giudizio spetta a Dio e alle nostre coscienze. Non c’è bisogno di fuggire dalla casa, come qualcuno ha fatto, né di rimanere nella casa indifferenti come qualcuno continua a fare. C’è bisogno di dialogare. Se poi qualcuno guardandomi passare abbasserà lo sguardo, beh, non sarà colpa mia. Vi abbraccio. Marco".