La Procura della Repubblica ha avviato un’inchiesta per tentata estorsione nei confronti dell’attore Raoul Bova, in seguito alla diffusione di alcune conversazioni private che lo coinvolgono insieme a Martina Ceretti. Secondo quanto riportato da La Repubblica, l’attore avrebbe ricevuto alcune settimane fa un messaggio anonimo, proveniente da un numero sconosciuto, che conteneva una minaccia velata: le sue conversazioni private avrebbero potuto diventare di dominio pubblico.

Pur non contenendo richieste esplicite di denaro, il tono del messaggio lasciava intendere una forma di ricatto implicito. Raoul Bova ha scelto di non rispondere e non cedere al ricatto. Poco dopo, le stesse conversazioni sono state recapitate a Fabrizio Corona, che le ha diffuse attraverso un episodio del suo format Falsissimo.

Una crisi già in atto?

La divulgazione delle conversazioni ha avuto conseguenze anche nella sfera personale dell’attore: secondo indiscrezioni, il caso avrebbe contribuito a far crollare definitivamente la relazione tra Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales, da tempo in crisi. Voci di una separazione già in corso sono state rilanciate da più fonti, ma l’attrice, tramite il suo avvocato, ha smentito queste ricostruzioni: “Hanno vissuto come marito e moglie fino al giorno stesso della diffusione dell’audio”.

Indagini in corso

L’inchiesta è nelle mani della Polizia Postale, incaricata di identificare l’autore del messaggio. Il numero da cui è partito il tentato ricatto sarebbe stato già tracciato, ma risulta intestato a un prestanome, rendendo più complesso risalire al vero mittente. Al momento, il fascicolo è a carico di ignoti.

L’indagine per tentata estorsione è separata da altre azioni legali che l’attore avrebbe già intrapreso contro chi ha materialmente diffuso gli audio e contro chi li ha rilanciati online. A confermarlo è l’avvocato di Bova, che parla di “accertamenti in corso da parte della magistratura penale, sui diversi reati ipotizzabili a carico delle persone coinvolte”.