A cura della Redazione
Cozzolino: «Distretto industriale: occorre concretezza» Il distretto industriale torrese-stabiese diventa realtà. Il mare come risorsa per l’occupazione nell’intera area. Lunedì mattina, nel corso del meeting di presentazione del progetto, svoltosi al palazzetto dello sport di Castellammare di Stabia, sono stati delineati i nuovi scenari di sviluppo della zona costiera compresa tra Torre e Castellammare. Al convegno erano presenti i sindaci delle due città coinvolte, Giosuè Starita e Salvatore Vozza, il presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Giovanni Lettieri, l’amministratore delegato della Tess-Costa del Vesuvio Spa, Leopoldo Spedaliere, l’assessore regionale alle Attività Produttive, Andrea Cozzolino, e il presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, Francesco Nerli. Nasce, dunque, l’ottavo distretto industriale in Campania interamente dedicato alla cantieristica navale. Nuove opportunità che si affacciano per i giovani del territorio, ma anche la possibilità di ulteriori investimenti in un settore che, ad oggi, rappresenta l’unico volàno dell’economia a Torre Annunziata. Settori produttivi, centri di ricerca, luoghi di incontro per tematiche legate alla tecnologia e alla ricerca universitaria, progettazione e realizzazione, centri per la formazione manageriale e per la specializzazione delle maestranze: ecco ciò che dovrà essere realizzato negli anni futuri per riqualificare e riconvertire l’economia di una città al collasso come Torre Annunziata. “Finisce l’epoca degli eventi e si passa alla concretezza - afferma l’assessore regionale Andrea Cozzolino”. A Torre Annunziata, scartata l’idea di un nuovo porto turistico, l’esponente della giunta Bassolino prospetta la trasformazione del porto oplontino in una nuova porta d’accesso delle merci dirette all’interporto di Nola, in alternativa ai porti di Napoli e Salerno. E’ chiaro che, al fine di agevolare gli investimenti da parte degli imprenditori, bisognerà porre particolare attenzione alla legalità. Giosuè Starita ha sottolineato, infatti, la necessità di “rimanere vigili e compatti per evitare che il sistema camorra metta ancora una volta le mani su settori di sviluppo decisivi per la nostra area. Oggi inauguriamo un modello vincente di progettazione - prosegue il sindaco oplontino - con istituzioni, enti locali e mondo del lavoro che procedono lungo la stessa strada. Dobbiamo ragionare in ambiti più ampi e dare un segnale di forza e di programmazione che punti alla formazione e alla specialistica”. “Occorre sottrarre campo alla camorra e creare i presupposti per una svolta per lo sviluppo del nostro territorio - ha commentato, invece, il primo cittadino stabiese -. Dobbiamo evitare nuovi arretramenti e trovare le giuste misure per affermare un importante principio: la vocazione industriale della nostra area non va in contrasto con i grandi investimenti di questi anni. Bisogna passare dalla fase dell’emergenza - conclude Vozza - a quella della progettazione, per offrire più sbocchi all’occupazione e alla formazione delle future generazioni”. Spetterà agli imprenditori dimostrare di saper essere all’altezza di una sfida così importante. “Il turismo - commenta Giovanni Lettieri, presidente degli industriali di Napoli - non è l’unica risorsa che abbiamo a disposizione. Ma serve anche coraggio, qui dove non c’è ancora la mentalità della filiera industriale e la filosofia del distretto. Migliorare i collegamenti con la costa, favorendo lo shipping come metodo di impostazione e di logistica, e restringere il campo su attività che allo stato attuale sono circondate dal deserto. Noi imprenditori siamo disposti ad investire ma le istituzioni devono supportarci con infrastrutture e maggiore sicurezza”. Presenti all’incontro anche i rappresentatnti dei sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil, a testimoniare l’unità di intenti nel risollevare economicamente e socialmente un territorio senz’altro in difficoltà. “Ci muoviamo verso uno sviluppo integrato della costa - ha dichiarato Michele Gravano, Cgil - favorendo crescita parallela di turismo e di terziario”. A questo punto, la Regione Campania dovrà inserire le aree di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata tra i poli produttivi meridionali di cui al decreto 28.12.2007 del Ministero dello Sviluppo Economico. Il cammino verso lo sviluppo dell’area torrese-stabiese si apre, dunque, a prospettive che potrebbero cambiare il volto di due città, Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, e soprattutto ridare speranza a chi, coraggiosamente, decide di restare qui anziché emigrare al Nord alla ricerca di un posto di lavoro. DOMENICO GAGLIARDI