A cura della Redazione
Collegare la città con il mare è proprio un’utopia? Sembrerebbe proprio di sì, visti gli innumerevoli tentativi andati a vuoto da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute a partire dal lontano 1935, anno in cui per la prima volta venne sollevato il problema dalle pagine del giornale torrese “E’ Permesso?”. Agli inizi degli anno ‘80 viene elaborato un progetto per il collegamento, sia pedonale che carrabile, tra corso Umberto e via Marconi. Un progetto che restò sulla carta e servì solo a pagare la lauta parcella dell’ingegnere progettista. Nel suo secondo mandato, il sindaco Francesco Maria Cucolo pone nell’agenda delle opere da realizzare il prolungamento di via dei Mille. L’Ufficio tecnico appronta un progetto preliminare e partecipa al bando regionale riservato ai comuni al di sopra dei 40 mila abitanti. Il progetto piace e viene finanziato con un contributo di circa 5 milioni di euro. Nel maggio del 2004 un primo progetto preliminare viene sottoposto al vaglio della Soprintendenza di Napoli, che esprimerà parere non favorevole. I tecnici si rimettono al lavoro per adempiere alle prescrizioni imposte dalla Soprintendenza (spostamento dell’ascensore e ridimensionamento dell’opera), ma dopo pochi giorni ci sarà un dietrofront dell’Ente napoletano che dichiara di preferire il progetto comprensivo della copertura totale del trincerone ferroviario (da via Rocco alla Rampa Nunziante), più completo, moderno e razionale. Per questo intervento c’è il rischio, però, che le risorse non siano sufficienti, considerata la somma occorrente per l’intera opera (circa 20 milioni di euro). Ecco, allora, l’idea di inserirlo nel Parco Progetti della Regione. Nel frattempo il finanziamento iniziale di 5 milioni di euro viene revocato dalla Regione Campania per decorrenza dei termini. Infine, una settimana fa, l’amministrazione comunale torna alla carica con un nuovo progetto, questa volta minimale, per congiungere la città con il mare. Infatti, con una recente delibera di giunta, l’Ente di via Dante ha presentato alla Regione un “progetto di riqualificazione urbanistica ed ambientale con accesso da via dei Mille”. Non più l’edificazione di un ponte per l’attraversamento del trincerone ferroviario, per il quale la Soprintendenza ai Beni Ambientali di Napoli ha sempre espresso parere negativo, ma un semplice ripristino di quelli attualmente già esistenti, per un finanziamento di 1 milione e 400 mila euro. Mentre l’amministrazione comunale fa l’ennesimo tentativo per dare la possibilità ai cittadini di accedere al lungomare direttamente da corso Umberto, la Provincia presenta all’Ufficio Tecnico del Comune un nuovo progetto per Villa Parnaso, nel parco ex Cristo Re. Ciò che rimane dell’antica Villa oggi è chiaramente visibile da via Marconi, in quanto gran parte della struttura è andata praticamente distrutta. Il rudere si estende su due livelli più un blocco interrato, con una scala costituita da doppie rampe parallele che prosegue fino al piano sottostante, dove è visibile un tunnel posto al di sotto del livello stradale, attraverso il quale, tanti anni fa, le suore accedevano direttamente all’arenile pubblico. L’intervento si pone l’obiettivo di recuperare un percorso pedonale alternativo tra il centro cittadino ed il lungomare sottostante, attraverso l’utilizzo di rampe con pendenza adeguata o tramite un ascensore che verrà realizzato all’interno della Villa. Laddove, quindi, hanno fallito le amministrazioni comunali, potrebbe venirci in aiuto la Provincia. Il progetto, che attualmente è al vaglio della Commissione Ambientale del Comune oplontino, si propone anche di riportare ai fasti di un tempo l’antica Villa del Parnaso e ripristinare quegli elementi architettonici, come le due antiche fontane che si trovano sui pianerottoli dell’antica struttura, oppure la scala con i gradini in pietra basaltica che andranno recuperati o integrati con altri nuovi. LA PROPOSTA Il progetto della riqualificazione della Villa del Parnaso da parte della Provincia è un’occasione che l’amministrazione comunale non può lasciarsi sfuggire. Il parco ex Cristo Re è un’oasi di verde situata al centro della città. Novemila metri quadrati che potrebbero essere messi a disposizione dei cittadini torresi per trascorrere all’aria aperta il loro tempo libero. Con il ripristino della scala di collegamento con via Marconi, unitamente all’installazione di un’ascensore, il parco acquisterebbe un’importanza strategica per lo sviluppo socio-economico della città. Ecco allora la proposta: chiedere alla Provincia la concessione del Parco ex Cristo Re da trasformare in Villa comunale in continuità con quella di via Marconi. Il parco, dopo la risistemazione dell’area a verde con la creazione di una superficie attrezzata aperta al pubblico, dovrebbe essere adeguatamente sorvegliata, con orari di apertura e chiusura. Alla Provincia, l’Ente di via Dante potrebbe mettere a disposizione un numero adeguato di aule in altri plessi scolastici, vista l’ampia disponibilità di strutture esistenti sul territorio cittadino. ANTONIO GAGLIARDI