A cura della Redazione
La pasta Setaro «emigra» ad Oriente. Lo storico pastificio di via Mazzini, sbarca con i suoi prodotti, per la prima volta nella sua storia, a Dubai (Emirati Arabi), ed in altre città, e in pochi mesi trasforma completamente le abitudini alimentari degli arabi, che non sono abituati a mangiare la pasta quotidianamente, e che lentamente si stanno «convertendo» alla dieta mediterranea. La crisi nazionale che ha portato ad una drastica mancanza di domanda, ed il desiderio sempre maggiore della famiglia di pastai torresi di varcare i confini italiani e conquistare il mercato internazionale, sono i due elementi che hanno portato la pasta di Torre Annunziata sulle tavole degli emiri e degli sceicchi. In pochi mesi il prodotto proveniente dalla città oplontina è già in distribuzione in una catena di noti ristoranti e, secondo le stime, la richiesta aumenta in maniera esponenziale. «Può essere una svolta importante dettata dalla scarsa richiesta di pasta sul mercato italiano a causa della crisi che anche una azienda come la nostra avverte - spiega Vincenzo Setaro, titolare dell’azienda oplontina -. Basta guardare alcuni ristoranti italiani, nostri clienti, che però non lavorano più come prima. Il calo è evidente. Se a questo poi aggiungiamo - prosegue Vincenzo - la concorrenza sleale di altri pastifici che sembrano nascere dal nulla come i funghi e che offrono promozioni incredibili e impossibili, ecco che la scelta è più che giustificata». Da qui nasce l’idea, dopo una fiera svolta proprio negli Emirati Arabi, di spostare l’obiettivo verso la terra degli sceicchi. Tradotto in vil moneta, trasformare completamente il mercato in una zona dove la crisi non è ancora conosciuta: «Dubai è forse - sottolinea ancora Setaro - una delle poche città al mondo dove regge ancora la vocazione turistica, e dove soprattutto girano i soldi e l’economia vola. Ma attenzione, il mercato nazionale non lo abbiamo affatto abbandonato». Così come non sfiora neanche agli imprenditori torresi l’idea di lasciare Torre Annunziata. Per un semplice motivo: in altri posti sarebbe impossibile lavorare la pasta in un certo modo. Lo stabile di via Mazzini, infatti, dove attualmente è ubicato il pastificio, fu costruito negli anni Trenta proprio per la lavorazione e l’essiccazione della pasta. Essiccazione garantita dalla presenza della pietra lavica, l’unico materiale che assorbe l’umidità in breve tempo. Il Pastificio Setaro oggi produce ancora pasta con i sistemi artigianali di una volta, nel rispetto della natura e della tradizione. Le semole di grano duro selezionate, l’acqua di fonte purissima, le datate trafile in bronzo, il processo di essiccazione della pasta a bassa temperatura e particolarmente lento (da 24 a 120 ore a seconda del formato), il clima ad hoc di Torre Annunziata, sono tutti «ingredienti» per produrre una pasta d’eccellenza ed unica. «Il ritorno dei pastifici - conclude Vincenzo Setaro - sarebbe oggi difficile per il semplice motivo che tutti gli stabili nati e costruiti per la lavorazione della pasta sono stati abbattuti, e oggi sono diventati abitazioni». MAURIZIO SANNINO (dal settimanale TorreSette del 15 marzo 2013)