A cura della Redazione
Lunedì 13 gennaio. Il Palabarbuto di Fuorigrotta a Napoli ospita più di tremila studenti per un convegno con alcuni dei più importanti rappresentanti del governo campano. Ospiti della giornata sono i Ministri Dario Franceschini, Maurizio Lupi e Mario Mauro, il Presidente della Giunta Regionale della Campania Stefano Caldoro, il Cardinale Crescenzio Sepe, il Presidente della Svimez Adriano Giannola e molti altri. L´iniziativa "Io non mantengo il sacco... E tu?" promossa senza alcun finanziamento pubblico dall´associazione campana Forum (per maggiori informazioni visitare il sito www.forumcampano.it) propone tra gli obiettivi quello di stimolare la partecipazione dei giovani alla politica, per restituire speranza e opportunità concrete, per garantire nuovi provvedimenti e, soprattutto, per rendere credibili agli occhi inevitabilmente scettici dei giovani le manovre politiche del territorio campano e, più in generale, dell´Italia stessa. "La politica deve perseguire il bene comune, con correttezza, concretezza e responsabilità", così esordisce Boris Mantova nell´introdurre ai ragazzi il tema della giornata. Si discute, infatti, della relazione tra le nuove generazioni e la politica. Dei luoghi comuni, dei modi di dire che influenzano il modo di pensare al proprio futuro di ogni studente che, sempre più spesso, si sente con le spalle al muro. Il cardinale Sepe chiede ai giovani "Secondo voi, esiste un futuro?" e, successivamente, è lui stesso a rispondere: “Il futuro non esiste. Perché il futuro esiste solo in relazione al presente, non si può progettare il futuro e aspettare che si realizzi se nel presente non si agisce”. Caldoro aggiunge poi: “Occorre sfidare la propria terra. Lottare per restare qui, per gli altri ma soprattutto per se stessi”. Giannola utilizza invece una metafora più diretta, definendo i giovani italiani "merce umana" che sta esportando la propria intelligenza in paesi estranei. “La ripresa non è incorniciare un quadro che non esiste. Ma dipingere il quadro”. La situazione è difficile in Italia, lo sanno ormai tutti e, ancora di più, lo è al sud. Come superare la crisi, dunque? “Riprendere il discorso del confronto, accettare i problemi prima ancora di ricercarne le soluzioni”. Il segretario generale della CISL, Raffaele Bonanni, coglie l´occasione per criticare il sindacato dei "no" affermando che il "no" è sinonimo di "sconfitta". Il "sì", invece, è la realizzazione di un accordo, di una collaborazione tra persone che, discutendo e lottando, sono in grado di cambiare davvero qualcosa. Il "no" è sinonimo di "sconfitta". Chi dice "sì" è invece chi vince contro se stesso e contro gli altri. Resta dunque da capire se quest´iniziativa sia davvero riuscita nel proprio intento. La politica è stata realmente capace di riacquistare credibilità, almeno nei giovani che hanno assistito a questa iniziativa? Non sembra sia andata esattamente così. Difatti, i lunghi discorsi dei politici, dall´aspetto artefatto, artificioso, fin troppo complicato per dei semplici ragazzi del tutto a digiuno della materia trattata, sono risultati difficili da seguire, a tratti noiosi e senza alcuna conclusione pratica come alcuni degli spettatori hanno fatto notare durante il dibattito. Discutere di politica in un paese come l´Italia, mondialmente noto per la propria complessità in questo ambito, sembra essere molto più difficile di quanto i reggenti del nostro territorio immaginino. E, ancor più che poco coinvolgenti, questi lunghi sermoni sono sembrati privi di ogni finalità. Parole giuste, totalmente condivise dalla maggioranza ma nulla di più. “Abbiamo ascoltato le vostre parole e siamo d´accordo. Ma ora diteci che futuro abbiamo”. Questo l´appello dei giovani partecipanti bisognosi, in tempi come questi ancor più che in altri, di soluzioni concrete, pratiche e non di analisi dettagliate degli errori commessi in passato e dei propositi che, sempre in via teorica, i politici si impegnano a perseguire. "Chi crede che, per avere un futuro, sia necessario andar via di qui?". Dopo tutte queste parole, si può sperare in una ripresa reale, tangibile che possa far ricredere tutti coloro che, alla domanda di Boris Mantova si sono ritrovati, senza alternative, ad alzare la mano? ARIANNA CANNAVARO IV G Liceo Pitagora-Croce Torre Annunziata