Son trascorsi 27 anni da quando, nel 1998 l’Associazione ‘O Pazziariello rappresentò, per la prima volta, il presepe napoletano vivente in chiave folklorica. Nonostante il successo di pubblico, nel 1998, nessuno avrebbe scommesso sull’idea avuta da Michele Scognamiglio, nelle vesti de ‘O Pazziariello, di un presepe guidato e commentato. Eravamo ancora ancorati all’idea di un presepe vivente che si svolgesse in una strada o investisse un intero paese o una vallata, dove Il visitatore, vagando tra i diversi “puosti”, commentava in maniera più o meno corretta i mestieri rappresentati.
La rivoluzione del presepe guidato
‘O Pazziariello ha sovvertito gli schemi, mettendo in risalto la cultura e i mestieri popolari con spiegazioni particolareggiate sull’esecuzione dei mestieri rappresentati. In questo spettacolo, comodamente seduti e al riparo da intemperie, gli spettatori fanno un tuffo nel passato, nel nostro passato. Le spiegazioni che il Pazziariello dà degli elementi scenici e dei mestieri, molti dei quali scomparsi, sono esaltati da balli e canzoni antiche, creando un’atmosfera di sogno che fa rivivere la fanciullezza o i racconti del “nonno”.
Un’esperienza immersiva nella cripta
Anche quest’anno sarà la cripta della Parrocchia dello Spirito Santo a incorniciare la kermesse. L’ambientazione raccolta e suggestiva permette allo spettatore di vivere un’esperienza immersiva, ponendosi al centro della rappresentazione: i pastori-attori animano tutti gli ambienti dando vita agli antichi mestieri torresi in un dialogo costante e diretto con il pubblico. La zingara, la pastaia, il tammurraro, il conciatielle, lo spasaro, lo sciò sciò sono solo alcuni dei personaggi che animano il Presepe. La rappresentazione si conclude con la solennità dell’annuncio dell’Angelo ai Pastori e nella rivelazione del Verbo incarnato.
Emozioni, memoria e solidarietà
Sarebbe riduttivo definire la rappresentazione un semplice spettacolo, perché essa è la proiezione scenica di sentimenti ed emozioni, è nostalgia, è amore per la cultura, è riscoperta di arti, mestieri, canti e musiche di un antico passato, è valorizzazione di ricchezze di un nobile territorio, è risveglio di orgogliosa appartenenza ad un popolo dignitoso e desideroso di riscatto, è esibizione schietta e autentica, sincera e amabile che allaga l’anima, fa straripare i ricordi e rende di nuovo bambini. Lo spettatore si trova innanzi ad un libro di fiabe con pagine piene, leggende, cunti, “fattarielli” antichissimi evocati da voci e suoni, danze e colori. Dolcemente, la magica e sbrilluccicante polverina del bel tempo passato rapisce, penetra il cuore, cattura e coinvolge chi guarda, riscopre, rivive e gode… l’incanto del Natale.
Un Natale all’insegna della solidarietà
Assistendo a questo spettacolo si gode di un’ottima rappresentazione teatrale e si contribuisce al sostegno della locale mensa per gli indigenti, alla quale è devoluto il ricavato delle offerte di ingresso.
“La bellissima ed interessantissima tradizione fatta nascere nel 1998 a Torre Annunziata da Michele Scognamiglio, insignito dalla F.I.T.P. del titolo di “padre del folklore”, deve continuare quindi, tu che stai leggendo, vieni a vedere lo spettacolo ne resterai contento… Ah non dimenticare di prenotarti perché i posti sono limitati. Per info e prenotazioni – 3922602617 – 33479692964 – 3475758369”.
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