Le isole pedonali diventano terreno di scontro a Torre Annunziata, dove l’Associazione Commercianti Torre Annunziata (ACTA), guidata dalla presidente Serenella Sessa, contesta duramente le scelte dell’amministrazione comunale oplontina in merito all’organizzazione degli eventi natalizi.
Nel mirino dell’associazione, la decisione del Comune di istituire tre isole pedonali senza alcuna preventiva concertazione con i rappresentanti del commercio cittadino. Una modalità che ACTA giudica inaccettabile, soprattutto in un periodo economicamente delicato come quello pre-natalizio.
«Non siamo contrari alle isole pedonali in sé – chiarisce la presidente Sessa – ma vanno programmate con criterio e contenuti adeguati. In caso contrario producono solo danni. Non si può chiudere un lungo tratto di corso Umberto I per 5 musicisti o per qualche gonfiabile lungo il corso: il risultato è sotto gli occhi di tutti, strade deserte e negozi vuoti».
Secondo l’associazione, l’assenza di una programmazione strutturata ha avuto ricadute economiche negative: meno flusso pedonale, clienti scoraggiati dall’assenza di parcheggi e impossibilità ad effettuare acquisti ingombranti con l’auto. Un doppio danno, soprattutto per le attività che vivono di vendite dirette e di prossimità.
ACTA ha formalizzato il proprio dissenso con una PEC indirizzata al Comune, chiedendo almeno la sospensione dell’isola pedonale prevista per domenica 21 dicembre. Una richiesta rimasta inascoltata. «Non solo l’iniziativa è stata confermata – sottolinea Sessa – ma addirittura ampliata».
Nel mirino anche le luminarie natalizie, giudicate insufficienti e poco rappresentative di una città con una storica vocazione commerciale. «L’amministrazione lamenta la mancanza di risorse – osserva la presidente – ma il problema è soprattutto organizzativo: gli eventi natalizi non si pianificano un mese prima. Senza una strategia e senza sponsorizzazioni, i risultati sono inevitabilmente deludenti».
La presidente riconosce però che quando la programmazione è fatta bene i risultati arrivano. «L’isola pedonale del 31 ottobre, in occasione della Notte di Halloween, ha funzionato perché organizzata con attenzione e visione. Le ultime due, invece, sono state un flop totale».
La vicenda apre una riflessione più ampia: le isole pedonali possono essere una leva di sviluppo economico, ma solo se inserite in un progetto coerente di marketing urbano, capace di attrarre visitatori, sostenere i consumi e valorizzare il tessuto commerciale locale. In mancanza di una visione condivisa, il rischio è quello di trasformare uno strumento potenzialmente virtuoso in un boomerang economico.
«Serve inoltre una strategia di comunicazione, non annunci sui social – conclude Sessa –. Per questo abbiamo chiesto di revocare l’isola pedonale del 21 dicembre. Ancora una volta, però, non siamo stati ascoltati».
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