A cura di Enza Perna

Tristezza e sgomento sui volti delle persone che si fermano a leggere quel manifesto sui muri della città. Emanuele Cirillo di anni 24 non è più. Molti si chiedono “Chissà come è morto? Un incidente? Povero ragazzo”. I social invece sembrano impazzire. Non si contano i messaggi di condoglianze per la famiglia Cirillo. Molti lo conoscevano, soprattutto i giovani. Emanuele risiedeva a Trecase insieme alla sua mamma e al gemello Cristian. Un giovane a cui la vita ha regalato molte difficoltà.

Emanuele nasce con un handicap alla mano destra. A soli nove anni perde il suo papà Raimondo, un uomo di soli 46 anni che morì avvolto dalla fiamme mentre svolgeva il suo lavoro da netturbino a Torre Annunziata. Emanuele però cresce, studia e cerca di vivere la sua normalità pur portandosi dietro quell’handicap che per lui rappresentava un peso. 

Impegnato nel sociale era membro della “Misericordia” di Torre Annunziata. Voleva aiutare gli altri. Gran tifoso del Savoia e amante della sua città. Era conosciuto Emanuele. Tutti lo ricordano per quegli occhi grandi neri che celavano timidezza e forza allo stesso tempo. Tutto sembrava andare per il verso giusto. Fidanzato da anni con la sua Mary era in cerca di lavoro, come tanti. Voleva costruirsi una sua vita. Ogni anno non mancava il pellegrinaggio a Montevergine in sella allo scooter con un amico. Ma due mesi fa il Re Leone (così soprannominato) è stato colpito da quel male che non lascia scampo neanche a un ragazzo di appena 24 anni. Una rara forma di leucemia. Una sera d’estate viene portato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Boscotrecase per un semplice dolore alla gamba, da lì l’inizio dell’ incubo.

Emanuele viene trasferito in un ospedale di Napoli e riceve il primo ciclo di chemio. Le affronta bene, con coraggio, con pazienza. Molti i post sul suo profilo facebook lo ritraevano sdraiato sul lettino con quel bellissimo sorriso che lo rendeva speciale. Il suo aspetto, ormai già cambiato, non lo spaventava. Voleva lottare. Voleva vivere. Abbracciare la sua Mary, il suo gemello e i suoi amati nipoti. Non sono mai mancati gli incoraggiamenti dai suoi mille contatti su fb. Tutti preoccupati e in ansia per lui.

Ma lui scriveva sulla bacheca ogni giorno: “Il re leone è qui, sto bene”. Questo fino al 9 Settembre. Emanuele aspettava un possibile trapianto di midollo quando improvvisamente entra in coma in seguito ad un’infezione improvvisa. Le cure adottate non sono servite ad arrestare quel batterio. 

Emanuele smette di respirare l’11 settembre alle 05.30. Per fatalità o ironia del destino, la stessa data in cui morì il padre Raimondo 15 anni fa.

Oggi pomeriggio i funerali. La celebrazione in suo onore si terrà presso la Chiesa di Sant’Antonio in Trecase.

Un ultimo saluto al Re Leone che purtroppo ha smesso di ruggire.