«Salvatore, Don Stefano ti manda questo».

Mio fratello Vincenzo, portalettere di piazza Ernesto Cesàro, mi aveva appena consegnato, a febbraio scorso, il libro di Ottavio Ferrini "Bar Stella... un secolo di storia" che Stefano Scassillo mi aveva regalato "con riconoscenza immensa", come aveva scritto nella dedica, perché La Voce della Provincia aveva pubblicato un mio articolo sul famoso nipote, il ballerino Stefano De Martino, nel quale avevo citato anche lui.

Ho voluto ricordare questo episodio per sottolineare l'animo sensibile e generoso dell'ultimo gestore del notissimo bar della nostra principale piazza. Stefano, purtroppo, è scomparso proprio oggi, 7 luglio 2016, e l'omaggio che possiamo fare alla sua memoria è quello di ricordare l'ultimo erede di una famosa tradizione iniziata nel 1870, quando il suo omonimo bisnonno aprì un esercizio commerciale al Corso Vittorio Emanuele, vendendo prodotti coloniali e caffè.

Un mestiere continuato dal figlio Luca, imbianchino, ma che aiutava il padre in negozio nel tempo libero. Fu però il nipote di Stefano, Michele, che nel 1922 (proprio l'11 marzo di quell'anno aveva sposato Vincenza Castellano) aprì il famoso Bar Stella in piazza Ernesto Cesàro, 15. Così chiamato dalla rosa dei venti di stucco al centro del soffitto della sala d'entrata, ma anche per la stella al neon che si illuminava di sera.

Tre anni dopo, la sorella Maddalena gli cedette la sua panetteria all'angolo con via Eruzione e "Don Michele" ingrandì il bar con un salone, in fondo al quale una vetrata in stile liberty dava accesso ad un bellissimo giardino. Nel 1955, però, il giardino fece spazio ad un grande salone molto ambito per cerimonie e addirittura per matrimoni. E l'anno successivo uno dei primi televisori in bianco e nero comparve nel salone per la gioia dei clienti.

Purtroppo nel 1961 Don Michele morì in seguito ad un'operazione in ospedale e la sua eredità fu raccolta dal figlio Stefano, che aveva il nome del bisnonno ed era nato nel 1938. Il quale installò delle cabine telefoniche nel suo locale, molto utili per la cittadinanza, ampliò la pizzeria dove c'era al forno il bravissimo "Coppola Rossa", oltre alla vendita di coloniali, tabacchi e al gioco del totocalcio.

Nel frattempo aveva sposato nel 1966 Elisa Longobardi (quest'anno Don Stefano aveva appena festeggiato le nozze d'oro con l'amatissima moglie), sempre al suo fianco insieme alle figlie e al genero Enrico.

Ma negli anni successivi la crisi incominciò a farsi sentire: l'avvento della tv a colori nella case allontanò molti clienti, la concorrenza di altri bar e la delinquenza che infieriva sul Bar Stella con rapine, furti e richieste di denaro, costrinse Don Stefano a chiudere l'attività nel 2000. Dopo la scomparsa di un pezzo di storia di Torre Annunziata, ora anche lui ha ceduto e ha lasciato la sua famiglia nel dolore. Ma il ricordo di Don Stefano e Don Michele rimarrà per sempre nella mente e nel cuore dei torresi che non dimenticheranno mai "il mitico" Bar Stella, dove nel corso dei decenni ci sono stati tanti personaggi famosi, tra i quali Claudio Villa, Little Tony, Mario Merola, Roberto Murolo, Nino Taranto, il trombettista Nini Rossi, il presentatore Corrado, il sindacalista Luciano Lama, comici come Franco Franchi, calciatori, pittori e politici di alto livello.

(Nella foto, tratta dal libro del prof. Ottavio Ferrini "Bar Stella... un secolo di storia", Stefano Scassillo con la moglie Elisa Longobardi)

Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook