Proseguono spediti i lavori di riqualificazione delle arcate borboniche del trincerone ferroviario a Torre Annunziata. Gli interventi rientrano nel più ampio progetto di restyling del waterfront oplontino (finanziato con i fondi JESSICA - 3,5 milioni di euro) che vede interessata l'intera zona portuale: oltre ai porticati, anche la darsena dei pescatori e l'ex area mercato ittico.

Da quando è stato inaugurato ufficialmente il cantiere ad opera della RFI SpA (società del Gruppo Ferrovie dello Stato) - era il maggio scorso - gli operai della ditta appaltatrice stanno procedendo alla spicconatura e rifacimento della facciata del trincerone che si estende lungo tutta via Caracciolo, e sono iniziate, nel contempo, le opere di risistemazione vera e propria delle arcate (in tutto 50). Alcune di esse erano state murate completamente mentre altre presentano la riduzione della facciata attraverso la chiusura dell'arco. Ognuno dei porticati dovrà ospitare, nelle intenzioni progettuali, attività commerciali che andranno a rivitalizzare il litorale prospiciente il porto, insieme poi alla riqualificazione urbanistica della darsena dei pescatori (punto dedicato allo street food) e dell'area ex mercato ittico, concepita come polo fieristico e nella quale troverà spazio un ristorante-bar (la palazzina fatiscente presente al suo interno). A tutto ciò si aggiunge la pista ciclo-pedonale lungo via Caracciolo, che andrà a congiungersi con quella che verrà realizzata sulla bretella Lungomare Oplonti una volta rimosse le montagne di rifiuti presenti sulla spiaggia della Salera.

Insomma, una importante opera di riassetto paesaggistico ed urbanistico che ridisegnerà, una volta ultimata, uno degli angoli più suggestivi - e allo stesso tempo più degradati - della città oplontina.

Nel frattempo, gli occupanti dei porticati - che versano i canoni alle Ferrovie (in particolare pescatori che lavorano le reti ma anche possessori di barche che utilizzano quegli spazi come "parcheggio" per i natanti) - stanno ricevendo in questi giorni degli avvisi in cui si chiede di lasciare il possesso dei locali.

«Sono uno di quelli che ha ricevuto la lettera di recesso del contratto - dice uno dei tre piccoli imprenditori che utilizzano un locale a scopo commerciale - e dovrei dismettere l’attività entro maggio del prossimo anno. Vorrei sapere, a questo punto, a chi rivolgermi e con chi interloquire per continuare a svolgerla».

Questa problematica sarà uno dei nodi che dovrà affrontare l’Amministrazione comunale, alla quale i porticati - una volta ultimati i lavori - verranno affidati in comodato d’uso dalle Ferrovie.

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