«La mia è una voglia di rivalsa nei confronti di coloro che svolgono un'attività economica solo per trarne guadagni, senza metterci passione e amore per quello che fanno». Raffaele Di Gennaro, 27enne di Torre Annunziata - con alle spalle una lunga esperienza come barman nei locali più in d'Italia - presenta così - nella conferenza stampa di oggi pomerioggio - la sua nuova avventura imprenditoriale nella città oplontina. "Fuori Bottega" è il negozio che da poco ha aperto in corso Umberto, di fronte via Gambardella. Un locale dai "due volti": "boutique" di latticini al mattino, luogo di ritrovo con degustazioni di prodotti caseari di qualità preparati in modo particolare ed accompagnati da vini e cocktail.

In questo suo progetto c'è la mano - nel vero senso della parola - dell'architetto Giacomo Cuccurullo, scomparso tragicamente nel crollo della palazzina di Rampa Nunziante il 7 luglio scorso, insieme ad altre sette persone (tra cui la moglie Edy e il figlio Marco). L'ultimo lavoro a cui il professionista si è dedicato prima del drammatico evento.

«Ho avuto la fortuna di conoscere Giacomo, persona che ha condiviso i miei obiettivi e che mi è stato vicino nei momenti di difficoltà - prosegue Di Gennaro -. Lui era come me, faceva il suo lavoro con una passione sconfinata. Non si fermava mai, sempre alla ricerca di cose nuove che potessero sbalordire. Mi raccontava sempre che quando la bottega sarebbe stata aperta al pubblico, voleva un posto vicino alla finestra dove poter dipingere un quadro e sorseggiare un buon bicchiere di vino. - "Sono queste le cose che io apprezzo della vita" - mi diceva sempre, e in quei momenti vedevo il suo volto raggiante, da vero sognatore».

Insieme a Raffaele Di Gennaro c'è anche Attilio Cuccurullo, l'imprenditore edile fratello dell'architetto, che ha poi eseguito i lavori nel locale. «Giacomo era sempre alla ricerca del nuovo, in contrasto con la mia professione di imprenditore, che guarda soprattutto alla concretezza - dice Attilio -. Devo il mio successo soprattutto a lui per l'aiuto e la collaborazione che mi ha dato negli anni in cui abbiamo lavorato assieme. I suoi progetti erano in continua evoluzione. Tutti i suoi lavori parlano di lui».

Ed infatti, nel locale è possibile scorgere senza ombra di dubbio tutte le sue "stravaganze". Il bancone dei salumi è formato da traversini in legno dei binari; la trave che lo sovrasta altro non è che un antico palo dell'illuminazione in legno, trovato chissà dove. Su una parete è raffigurata una folta vegetazione con un grosso airone bianco.

A questo giovane imprenditore, che ha avuto il coraggio di investire a Torre Annunziata, facciamo i migliori auguri. Il suo successo sarà anche un riconoscimento postumo alla genialità di Giacomo Cuccurullo e al suo talento creativo.

Attilio Cuccurullo e Raffaele Di Gennaro

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