«Al minore è negato l'accesso al servizio educativo scolastico per la scuola dell'infanzia. Il predetto minore rimane comunque iscritto». E' quanto riportato in uno dei provvedimenti firmato dal dirigente scolastico del II Circolo "Giancarlo Siani" di Torre Annunziata, Gennaro Cirillo (nella foto), e recapitati ai genitori dei bambini che non hanno ottemperato all'obbligo di vaccinazione dei loro figli. Una norma introdotta dalla Legge 119/2017, meglio conosciuta come Legge Lorenzin, dal nome del ministro della Salute Betraice Lorenzin che l'ha fortemente voluta.

Una legge che sta suscitando non poche polemiche e critiche, con la costituzione - anche a Torre Annunziata - di un Comitato per la Libertà di scelta vaccinale, che rientra nella più ampia galassia dei movimenti cosiddetti "NO Vax" e, più in generale, dei movimenti contrari alla Legge Lorenzin, reputata incostituzionale.

La legge prescrive che la documentazione è richiesta quale «requisito di accesso ai servizi educativi per l'infanzia e alle scuole per l'infanzia». 

Sono all'incirca 18 i bambini che non potranno frequentare la sezione Primavera della scuola dell'infanzia di via Tagliamonte, su una platea scolastica di 307 alunni. Il motivo è che i genitori - o chi esercita la responsabilità genitoriale sul minore - non hanno presentato la necessaria documentazione prevista dalla legge entro il termine - fissato dalla stessa - dell'11 settembre scorso. Una decisione, quella adottata dal dirigente, che sicuramente susciterà malcontento da parte dei genitori.

«La documentazione richiesta - spiega il dirigente Cirillo - consisteva o nel certificato di vaccinazione, o nel certificato del medico curante che attestasse l'impossibilità per il minore di vaccinarsi per motivi di salute, o l'autodichiarazione dei genitori nella quale si impegnavano a far vaccinare il proprio figlio, o nella prenotazione effettuata all'ASL. Per i bambini che non possono frequentare, nessuna di queste è stata presentata entro la data fissata. A questo punto, la legge mi impone di inoltrare i nominativi all'ASL, che provvederà ad effettuare tutti gli accertamenti e le verifiche del caso. Qualora i genitori decidano di provvedere, i bambini potranno tranquillamente frequentare. Per questo preciso che il numero di 18 può ridursi».

«Non mi fa piacere adottare questi provvedimenti - afferma ancora il prof. Cirillo -. Soprattutto perché stiamo parlando di bambini. Mi spiace per loro. In qualità di funzionario dello Stato, però, devo fare applicare la legge senza eccezioni, indipendentemente dal convincimento personale di ognuno. Non sono qui per entrare nel merito della legge. Non spetta a me interpretare una legge, ma farla applicare. Quello che mi preme far comprendere - continua il dirigente scolastico - è che noi non allontaniamo nessuno dalla scuola ma ci atteniamo a delle regole che il Ministero - attraverso sue circolari - ha dettato. Alcuni genitori sono convinti che non ci sia l'obbligo di vaccinare i propri figili, non è così. E', invece, un obbligo sociale al quale bisogna attenersi, a tutela della salute del singolo bambino ma anche di quella degli altri alunni. Lo dice la legge, non io».

Il dirigente scolastico chiarisce poi un altro aspetto della questione: «I provvedimenti recapitati ai genitori dei bambini che non possono frequentare sono stati emessi a fine ottobre. Quindi - prosegue Cirillo - sono solo pochi i giorni in cui effettivamente è stato loro negato l'accesso. Lo ripeto, basta presentare la documentazione e i bambini torneranno a scuola senza alcun problema. Dall'inizio del nuovo anno scolastico (quello appena iniziato, ndr) ho sempre manifestato la mia disponibilità a confrontarmi con i genitori. Abbiamo pubblicato gli avvisi sul sito internet della scuola, le circolari ministeriali. Fornito, dunque, la più ampia informazione possibile. La porta del mio ufficio è sempre aperta. Il ruolo degli educatori è quello di includere e non di escludere. La nostra - conclude il dirigente scolastico -, già dal nome (Giancarlo Siani, ndr), è una scuola votata alla Legalità, impegnata attivamente in progetti di Legalità. Sarebbe assurdo non far rispettare la legge proprio qui».

Tra pochi giorni sarà invece la volta dei bambini che frequentano la scuola primaria (vale a dire quella dell'obbligo), ossia le elementari. Per loro, bisognava presentare la documentazione entro il 31 ottobre. Dopo il 10 novembre, il dirigente scolastico dovrà inviare all'ASL i nominativi (eventuali) degli alunni i cui genitori non hanno presentato la prescritta documentazione in merito alle vaccinazioni. «C'è stato infine un equivoco di fondo: la data dell'11 settembre riguardava i bambini che frequentano gli asili nido e le scuole dell'infanzia. Quella del 31 ottobre, invece, era relativa alla scuola dell'obbligo».

E tra poco più di due settimane (il 21 novembre) ci sarà la pronuncia della Corte Costituzionale sul ricorso presentato contro l'obbligatorietà delle vaccinazioni (a tal riguardo, il Consiglio di Stato ha espresso già parere favorevole, dando ragione così al Governo). Il "rischio" è che i genitori preferiscano attendere la decisione dei giudici della Consulta prima di adempiere alle prescrizioni imposte dalla legge.

Insomma, la vicenda, a livello generale, è piuttosto complessa e si presta a dibattiti tra favorevoli e contrari. Tutto ciò in attesa dell'anno scolastico 2019/2020. Dopo questi due anni (2017/2018 e 2018/2019) terminerà infatti il periodo di "transizione" della legge. A partire dal 2019, le vaccinazioni, da requisito di accesso si "trasformeranno" in requisito di iscrizione.

La sede della scuola dell'infanzia del II Circolo "Giancarlo Siani"

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