L'inesorabile passare dei giorni, il precipitare verso un inevitabile oblio di sé e del mondo, in un gorgo del nulla che inghiotte memoria, parola, vita, in ciò si addensa il lacerante dolore dell'alzheimer che questa poesia, dedicata a tutte le madri, ma in particolare a quelle che nemmeno ricordano più il nome dei figli, vuole provare appena a lenire con l'amore di una piccola carezza.
A mia madre
Amarti così come sei,
persa in un tempo senza tempo,
in un eterno, immobile, presente,
chiusa nei tuoi irti silenzi,
smarriti gli occhi, china sul braccio la fronte.
Amarti così come sei
non mi costa nessuna fatica
anche se del figlio nemmeno il nome serbi
o forse solo avverti l'ansante scorrere
di uguale sangue nelle vene.
A me basta una tenera larva di sorriso,
un tremante cenno di carezza,
il luccichio di una lacrima
e, come per incanto,
ti rivedo, ti ritrovo, madre.
Biagio Soffitto