A cura della Redazione

La sanità pubblica e i pediatri di libera scelta della sezione partenopea della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) si uniscono per informare le famiglie sui vaccini - sulla base dei dati scientifici e dando rassicurazioni contro le fake news - e per offrire attivamente ai bambini più piccoli alcune vaccinazioni. Questa “alleanza” a favore della prevenzione e della salute dei neonati prende il via ufficialmente con un modello di collaborazione che potrà essere esteso alle altre realtà regionali. Alle ore 16 di venerdì 8 giugno, presso il Presidio Sanitario Bottazzi di Torre del Greco, viene infatti presentato il progetto sperimentale di offerta attiva e somministrazione diretta da parte del pediatra di famiglia delle vaccinazioni contro il rotavirus (responsabile potenzialmente di gravi forme di diarrea infantile che possono richiedere il ricovero) e contro il meningococco B (ceppo batterico in grado di provocare gravi forme di meningite, tra i più diffusi nel nostro Paese).

L’iniziativa, unica in Campania nel suo genere, si propone di fare da apripista per le altre realtà ed è fortemente voluta dalla ASL 3 Napoli Sud.

«La vaccinazione è uno strumento fondamentale per la salute, a tutte le età - commenta Antonietta Costantini, direttore generale della Azienda Sanitaria Locale -. Con questo progetto, che vede ASL e pediatri di famiglia uniti per la salute dei bambini, vogliamo portare avanti la cultura della prevenzione e della vaccinazione, anche oltre quanto indicato dalla recente normativa. Prevenire infezioni come la gastroenterite da rotavirus o la meningite da meningococco B, per le quali esistono vaccinazioni fortemente raccomandate dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019, significa aiutare a proteggere i bambini, a rendere più tranquille le famiglie e ad evitare decessi, ricoveri e spese sanitarie che non hanno motivo di esistere proprio grazie alle vaccinazioni. Sono convinta - ha concluso la manager - che questo progetto avrà successo e diventerà un modello da esportare nelle altre ASL della nostra regione».

Sulla stessa lunghezza d’onda è il vicepresidente nazionale FIMP, Antonio D’Avino. «Analoghe esperienze già avviate in altre regioni - spiega - ci dicono che il pediatra di famiglia non deve essere solamente la fonte dell’informazione per i neo genitori sulla salute dei loro bambini, ma può diventare anche il sanitario che somministra le vaccinazioni, anche per evitare lunghe liste di attesa e sovraccarico di lavoro per i servizi di Igiene Pubblica».

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