A cura della Redazione

La richiesta di chiudere la tratta ferroviaria Torre Annunziata Centrale-Castellammare di Stabia, avanzata dal Comune oplontino alla Regione Campania, per eliminare gli ingorghi dovuti alla chiusura dei passaggi a livello - specie in zona Rovigliano - è diventata oggetto di scontro politico anche a livelli sovracomunali, che vede contrapposti da un lato l'Amministrazione oplontina che ha adottato l'atto deliberativo, e dall'altro la classe politica stabiese.

Dopo le posizioni contrarie del sindaco della città stabiese Gaetano Cimmino («deve restare in funzione almeno fino a quando non sarà attivata la tranviaria leggera») e del consigliere comunale stabiese Tonino Scala («atto ignorante e anacronistico»), sulla vicenda interviene anche il deputato - sempre stabiese - Catello Vitiello, del gruppo Misto alla Camera: «E' una decisione che rischia di creare disagi e problemi ai cittadini stabiesi. Senza voler entrare nel merito di scelte che riguardano le Amministrazioni comunali coinvolte, sarebbe forse stato più utile per gli interessi della collettività chiedere un tavolo di concertazione con la Regione e le parti coinvolte per rivitalizzare quel tratto di linea ferroviaria, tenendo anche conto della potenziale dimensione turistica della città e del suo ruolo centrale nell’area geografica di riferimento. Spero che i due Comuni possano comprendere gli effetti negativi della privazione di una linea ferroviaria: indipendentemente dal numero di utenti, si creerebbe un isolamento geografico che non coincide con il futuro cui noi tutti stiamo lavorando per Castellammare di Stabia».

Gli fa eco la deputata pentastellata Teresa Manzo. «E' una tratta fondamentale per gli utenti e non può essere chiusa - dice -. In primo luogo per i pendolari che alle prime ore del mattino affollano i treni metropolitani che collegano Castellammare con Napoli e Pozzuoli, ed in secondo luogo per i turisti che attraverso questa tratta possono essere messi in collegamento con i luoghi di maggiore interesse, dal Museo Archeologico di Napoli fino a Castellammare, passando tra l’altro per le Ville Vesuviane e offrendo un magnifico giro panoramico per l'intera fascia costiera. La ferrovia non si tocca - continua Manzo - anzi va potenziata e pubblicizzata sia per il trasporto pubblico, che come attrattore turistico. Il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione ha ben altre questioni a cui dare risposte, la tratta ferroviara da Torre Annunziata a Castellammare non ha alcuna incidenza sul tessuto economico e sociale di quella zona, quindi, salvo che tale richiesta non sia stata fatta su commissione, non è dato comprendere la base su cui si fonda».

«Il Grande Progetto Pompei prevede un progetto alternativo che ad oggi, però, non è finanziato - aggiunge Carmen Di Lauro, deputata del Movimento 5 Stelle -. Se necessario lanceremo un appello al ministro della Cultura, Alberto Bonisoli, sensibile alle realtà non ancora valorizzate come la nostra, per sostenerci in questa battaglia. Per il momento invitiamo il sindaco Ascione a dedicarsi ad altri problemi».

Ed ancora, la posizione del consigliere regionale M5S Luigi Cirillo: «Ci opporremo al tentativo di privare il territorio di una tratta così importante per pendolari e turisti. Presenterò una mozione affinché non si tenga conto dell'atto adottato dalla Giunta di Torre Annunziata, ma di attivare invece un tavolo per una pianificazione di rilancio turistico della tratta ferroviaria che, ribadiamo, non solo non va soppressa ma va invece valorizzata».

 

La tratta ferroviaria Castellammare-Torre Annunziata è rimbalzata in un sol colpo al centro dell'agenda politica, in particolar modo del Movimento 5 Stelle. Nessuno però ha preso in considerazione le difficoltà di automobilisti e autotrasportatori costretti a sostare per oltre 20 minuti ogni qualvolta chiude il passaggio a livello per pemettere il transito del treno, con grossi disagi alla circolazione in via Provinciale Schiti e via Terragneta. Nessuno, nei vari interventi, si è preoccupato degli abitanti di due quartieri, Rovigliano e Deriver, imprigionati fino a poco tempo fa tra tre passaggi a livello (due sulla tratta in questione e un altro sulla Napoli-Salerno). Nessuno ha proposto un progetto che superasse le difficoltà derivanti dalla presenza di queste barriere. E poi, che senso ha parlare di bretella di collegamento porto-autostrada  se lungo il tragitto ci si imbatte in un passaggio a livello, peraltro comandato a distanza?

L'on. Catello Vitiello ha parlato di eventuali disagi e problemi procurati ai cittadini stabiesi, ma qualcuno si è mai posto il problema dei disagi che i cittadini torresi sono costretti a subire da decenni per la presenza di due passaggi a livello lungo questa tratta?

E si è pensato al caos che ne deriverebbe con l'eventuale delocalizzazione del mercato dei fiori di Pompei all'interno dell'ex area Metalfer, a qualche centinaio di metri dal passaggio a livello in questione?

Ecco, si affronti il problema nella sua generalità e complessità e si cerchi di contemperare le esigenze sia dei cittadini stabiesi che torresi, pendolari e residenti, automobilisti e viaggiatori, senza penalizzare nessuno (an.ga).

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