A cura della Redazione

Niente foto per celebrare il giorno della loro unione civile. Una coppia omosessuale si era recata a Villa Tiberiade a Torre Annunziata, splendida location molto ambita per ricevimenti e book fotografici, considerando il panorama mozzafiato con l'isola di Capri e la costiera sorrentina di fronte. 

A quel punto, però, i due ragazzi napoletani - Ciro e Gianni - si sono visti rifiutare dalle suore che gestiscono la struttura la possibilità di poter scattare le foto per una questione di morale. La notizia, resa pubblica da un servizio di Sky Tg24 a cura della giornalista Gaia Bozza (clicca QUI per il servizio), ha fatto il giro del web. Da qui, lo sdegno dell'Arcigay Napoli. «Sono estremante addolorato - dichiara Antonello Sannino, presidentde Arcigay e originario di Torre Annunziata - non solo come presidente del Comtato Arcigay di Napoli, ma come cittadino torrese per questo ennesimo caso di discriminazione ai danni di una coppia di persone dello stesso sesso. Profonda solidarietà ai due ragazzi vittima di questa violenta e inaccettabile discriminazione, ancora una volta si ha paura dell'amore tra due persone. Villa Tiberiade è solo gestita da religiosi, ma aprendo alla cittadinanza e dando servizi a pagamento deve rispettare le leggi dello Stato italiano, di uno Stato laico e democratico che ha voluto una legge sulle unioni civili».

Alquanto "singolare" la risposta di una delle religiose a telefono: «Se uomo e donna sì, solo marito e moglie. Abbiamo avuto ordini da parte dei nostri superiori».

«Nei prossimi giorni, insieme a Vesuvio Rainbow - il collettivo LGBT dell'area vesuviana - e coinvolgendo le altre associazioni del territorio, realizzeremo una serie di iniziative per contrastare le spinte omotransfobiche - continua Sannino -. Questa vicenda ricorda molto da vicino quella di Ricadi, il paesino calabro in cui una struttura dichiarava di non fittare stanze ad omosessuali e cani. Queste vicende sono ancor più gravi perché perpetrate in luoghi che dovrebbero avere un’alta vocazione turistica. Convocheremo un’assemblea pubblica a Torre Annunziata per discutere di questa triste circostanza e, intanto, chiediamo a tutte le cittadine e i cittadini che hanno a cuore i valori di libertà e uguaglianza, di non usufruire più dei servizi di Villa Tiberiade».

Diverso invece il "trend" del Comune oplontino. Difatti, l'Ente è stato tra i primi in Italia ad emettere le carte di identità con la dicitura - relativa allo Stato civile - «unito civilmente». Era il novembre 2016, e l'Amministrazione era guidata dall'allora sindaco Giosuè Starita. Mentre addirittura nel 2014, ben prima dell'entrata in vigore della legge Cirinnà, il Consiglio comunale approvò il regolamento che garantiva anche alle persone dello stesso sesso, unite civilmente, eguali diritti in merito, ad esempio, alla partecipazione di bandi sociali o all'assistenza in caso di degenza in ospedale di uno dei due. Quando la Politica è più lungimirante della Chiesa... 

(Nell'immagine - tratta dal video di Sky Tg24 - i due ragazzi coinvolti in questa vicenda)

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