“Molte meraviglie vi sono al mondo, nessuna meraviglia è pari all’uomo. […] Ha appreso la parola e il pensiero veloce come il vento e l’impegno civile […]. Pieno di risorse, mai sprovvisto di fronte a ciò che lo attende, ha trovato rimedio a mali irrimediabili. Solo alla morte non può sfuggire". (Sofocle, Antigone)

Non c’è mano caritatevole che possa ricomporre l’infranto ridestandoti dal sonno, né parole a far diga al dolore. Ci lasci, caro amico, nel silenzio sconcertato dell’inatteso, nello smarrimento di un vuoto che non sapremo come colmare, che non potremo colmare. Nell’unicità che nel bene e nel male tutti ci contraddistingue, tu sei stato ancor più unico, riconoscibile e riconosciuto.

Un turbinio continuo di idee, proposte, progetti, un vento vorticoso di irrefrenabile bisogno di impegno civile, che si animava a partire dall’ondeggiare dei candidi capelli, per farsi poi parola accorata e sincera nella tua voce sottile e sonora. Un vitalismo instancabile e coinvolgente, che facevo spesso fatica ad immaginare potesse avere dimora in quella tua figura di compostezza antica, fittamente tramata di sobrietà e misura.

Eppure sei stato soldato di tante battaglie combattute tutte con coraggio, sia le vinte, che - e soprattutto - le perse, queste ultime esclusivamente per la grettezza e l’insensibilità altrui.

Ciononostante mai ti sei arreso, mai hai smesso di amare la tua Marina del sole ed i suoi abitanti, non tutti meritevoli della tua passione. È stato questo tratto del tuo carattere ad attrarmi, la tua irriducibilità a lottare in un mondo in cui il senso non si trova più, in cui è avvenuta una frattura forse incolmabile tra la realtà rappresentata e quella autentica, la sola alla quale aspiravi.

Ecco caro Ciro, ho iniziato a seguirti con stima ed affetto perché ho letto nei tuoi occhi la dimensione innocente e visionaria del sogno, non disgiunta dall’amara cognizione della realtà, di chi sa, parafrasando Cervantes, che anche se non puoi fermare il vento, devi sapere almeno come fabbricare i mulini. Lieto, anche se per poco, di avere incrociato la tua esistenza.