“Una zona rossa automatica quando si superano i 250 contagi ogni 100mila abitanti ma nessun lockdown totale a livello nazionale”. Sono queste le indicazioni fornite al governo dal Comitato tecnico scientifico (Cts) nell'ultimo report per cercare di arginare la nuova impennata di casi di coronavirus e di ricoveri Covid che sta mandando in tilt i sistemi sanitari in molte regioni italiane.

Allora facciamo alcuni calcoli e vediamo perché la Campania resta in fascia rossa.

La nostra regione conta, secondo gli ultimi dati Istat (1 gennaio 2020), una popolazione di 5.712.143 abitanti. Da sabato 13 marzo a venerdì 19 marzo ci sono stati 17.037 nuovi casi Covid. Per uscire dalla zona rossa la Campania non avrebbe dovuto superare i 14.280 nuovi casi. Quindi 2.757 casi in più rispetto al limite massimo consentito.

Facciamo, invece, un confronto ipotetico con una realtà locale: Torre Annunziata.

Nel comune oplontino, nell’ultima settimana, dal 13 al 19 marzo, ci sono stati 105 nuovi casi (nella settimana precedente erano 197). Prendendo a riferimento una popolazione di 41.355 (Fonte Istat 2020), il limite massimo per non sforare il rapporto suindicato avrebbe dovuto essere di 103 nuovi casi. Quindi per 2 soli casi in più Torre Annunziata è collocata in fascia rossa. Resta inteso che il calcolo si fa a livello regionale e non per le singole realtà locali.

Ma il nostro è stato solo modo per confermare che a Torre Annunziata i contagi sono in fase discendente (da una settimana all'altra il 48,2% in meno), il che non vuol dire assolutamente abbassare la guardia, perché tutto potrebbe cambiare da una settimana all’altra. Sardegna docet, che da bianca è passata ad arancione senza transitare per la fascia gialla.