A cura della Redazione

Il giorno dopo la costituzione del “Comitato di liberazione dalla camorra e dal malaffare”, il magistrato emerito Michele Del Gaudio pubblica sulla sua pagina di facebook una lettera esprimendo le sue considerazioni in merito all'iniziativa. Immancabili le risposte di chi si sente tirato in causa dalle parole di Del Gaudio e chi, invece, plaude "alla chiarezza e alla lucidità del magistrato che pone spunti importanti di riflessione".

Qui di seguito il testo integrale della lettera:

"Lettera Aperta a Tania Sorrentino, Maria Adriana Cerrato, Fabiola Staiano, Sandro Ruotolo e Paolo Siani

Carrissime/i, perdonate questo mio intervento, ma lo devo a splendide persone come Maurizio Cerrato, Gigi Staiano, Giancarlo Siani e a voi.

Ho appena letto del “Comitato di liberazione dalla camorra e dal malaffare” e sono rimasto colpito dalla figura centrale dell’avvocato Pierpaolo Telese.

Ormai, anche a causa delle mie condizioni di salute, pubblico solo post in cui narro brevi storie di sentimenti e ideali, ma sento il dovere di criticare ancora Pierpaolo, non come uomo ovviamente ma come politico.

Tralasciando i cambi di correnti e di casacche precedenti, l’avvocato affermò nel 2014 di aver lasciato la politica per dedicarsi all’associazionismo. La sua svolta mi lasciò perplesso, perché fondò direttamente o indirettamente varie associazioni, i cui soci, pochissimi, e dirigenti erano per lo più suoi familiari ed amici. Tentò senza riuscirci di condizionare le scelte del neo presidio locale di Libera, con alcuni alleati.

Come volevasi dimostrare Telese, alleati ed associazioni si presentarono alle elezioni comunali successive con più liste civiche con lui come candidato sindaco. Fu eletto un solo consigliere comunale, Pierpaolo, perché concorreva come primo cittadino. Coloro che lo avevano seguito nell’associazionismo e nel voto si ritennero un po’ traditi: in tante, tanti si erano impegnate/i, avevano portato preferenze per eleggere al fine solo il promotore dell’iniziativa.

Oggi si ripropone una nuova situazione favorevole per l’avvocato, che, mancando poco alla nuova tornata elettorale, rilancia la sua propensione associativa con un Comitato dalle nobili finalità, coinvolgendo di nuovo le associazioni. Non ne sono certo, ma una rapida scorsa potrebbe consentire al curioso di rinvenire quelle ricollegabili a lui, magari anche con la stessa sede.

Care e cari Tania, Adriana, Fabiola, Sandro e Paolo il mio è solo un invito alla prudenza affinché possiate liberare la zona della camorra senza tirare inconsapevolmente volate politiche. Servirebbe cautela anche nella selezione degli altri aderenti, in genere si aggregano narcisisti che tentano solo di leggere il loro nome sui blog locali. Per avere partecipazione popolare occorrono presenze credibili ed associazioni, ugualmente affidabili, che non  siano autoreferenziali, ma abbiano un entourage reale.

Perdonatemi ancora, ma io credo nella verità e questa volta il mio silenzio sarebbe reticenza.

Con l’augurio che il Comitato possa rendere fatti le troppe parole affidate al vento in questi ultimi mesi e anni"